David Byrne – Grown Backwards

I critici si sono accaniti contro il tentativo di questo brav’uomo (uno scozzese di cinquantadue anni che si inventò i Talking Heads, per i bignamisti) di canticchiare un paio d’arie di Bizet e Verdi. Di quest’ultimo, si tratta di “un dì felice etera mi balenaste innante”, nientemeno: con tanto di vissi d’ignoto amor e croce e delizia. A dire dell’estensore, qui, si sono compiuti misfatti peggiori nell’abuso delle lingue non proprie. In un disco vario, piacevole, completo (il-disco-della-maturità), le due canzonette non guastano: tanto le arie d’opera sono incomprensibili e mispronunciate da sempre, anche quando le canta Pavarotti.
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