Se avete persone di una certa età in famiglia, il caldo può essere pericoloso. Ma occhio anche alla poltrona di consigliere Rai, che ultimamente crea delle sindromi a metà tra il comico e il cronico. Persone estranee alla televisione, stimati accademici, gente che ha occupatro e lasciato consigli di amministrazione a destra e a manca: li vedi perdere completamente il senno e il pudore e avvicinarsi al rischio di interdizione una volta che qualcuno minaccia di farli scendere dal seggiolone del consiglio d’amministrazione Rai. Ormai è una roba che nuoce gravemente alla salute: attempati e stimati professori cadono deliri di vanità che li trascinano nel ridicolo al momento di abbandonare. Non vale per tutti, naturalmente, e soprattutto le signore (poche, come al solito) dimostrano una certa eleganza – e sollievo – nel tornare a farsi i fatti propri dopo aver guidato la Rai. Ma gli uomini, signora mia… Li avete visti? Strepitano, piagnucolano, battono i piedi; e poi si barricano, lanciano proclami, si inventano responsabilità e ruoli inesistenti, facendosi trascinar via in lacrime dagli infermieri. E quindi spariscono, come lacrime nella pioggia. E via con le prossime vittime.
Già tra gli attuali si manifestano i primi sintomi, e le ambulanze scaldano i motori. Chissà se supereranno in sintomi i due precedenti, quelli che firmarono la famosa “lettera di Totò e Peppino”, come la chiamò Lino Jannuzzi, di cui rinnovo per la letizia comune il passaggio più commovente: “Per spirito di servizio e per il bene dell’azienda ci dimetteremo solo quando le Signorie vostre ci comunicheranno di avere raggiunto un accordo stabile e duraturo”. Ad agosto, portateli nei supermercati.
La tv fa male agli anziani
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