Io canto

Le canzoni che celebrano la bellezza del cantare, del canticchiare, hanno una lunga storia, da “Singin’ in the rain” in poi. Tra le ultime, ce n’era una dei Travis che diceva pressappoco che se uno è innamorato deve sciogliersi e cantare, e cantarlo: “for the love you bring won’t mean a thing, unless you sing, sing, sing”. Adesso c’è una band di Boston molto apprezzata, si chiamano Dresden Dolls, e hanno un singolo emozionante sulle virtù liberatorie del cantare, in un mondo che non ci vuole più: “C’è questa cosa che è come scopare, solo che non scopi. Una volta si faceva e basta: adesso tutta la storia del mondo sta sparendo. Ma c’è questa cosa che è come parlare solo che non parli. Canti. Canti.”

You sing
You sing

“Comunque la pensiate, noi ve l’abbiamo detto. E un giorno canterete, stronzi”

 

Abbonati al

Dal 2010 gli articoli del Post sono sempre stati gratuiti e accessibili a tutti, e lo resteranno: perché ogni lettore in più è una persona che sa delle cose in più, e migliora il mondo.

E dal 2010 il Post ha fatto molte cose ma vuole farne ancora, e di nuove.
Puoi darci una mano abbonandoti ai servizi tutti per te del Post. Per cominciare: la famosa newsletter quotidiana, il sito senza banner pubblicitari, la libertà di commentare gli articoli.

È un modo per aiutare, è un modo per avere ancora di più dal Post. È un modo per esserci, quando ci si conta.

Abbonamento mensile
8 euro
Abbonamento annuale
80 euro