A ennesima dimostrazione della permeabilità tra la pretesa musica rock “nobile”, quella che i critici trattano con formule poetiche alate quanto confuse, e il pop “commerciale”, che fa storcere il naso ai duri e puri. A dimostrazione del fatto che sono solo canzonette, e certe vengono meglio e certe peggio, ma poi sempre questo sono. Insomma, vi ricordate quella baracconata kitsch e formidabile che si chiamava “Total eclipse of the heart”? La cantava Bonnie Tyler, che sembrava Rod Stewart con la minigonna e che da allora è l’unica gallese ad essere stata prima nelle hit-parade americane. Un pezzo melodrammatico e circense scritto da un maestro del genere, Jim Steinman. Bene, quello che diceva “turnaround…” in apertura, era un corista che si chiama Rory Dodd. Ho scoperto che ha cantato con: Lou Reed, Billy Joel, Celine Dion, Ian Hunter, Barry Manilow, Garland Jeffreys, Barbra Streisand, Carly Simon, James Taylor e una ventina di altri. Canzonette.
Da bosco e da riviera
Abbonati al
Dal 2010 gli articoli del Post sono sempre stati gratuiti e accessibili a tutti, e lo resteranno: perché ogni lettore in più è una persona che sa delle cose in più, e migliora il mondo.
E dal 2010 il Post ha fatto molte cose ma vuole farne ancora, e di nuove.
Puoi darci una mano abbonandoti ai servizi tutti per te del Post. Per cominciare: la famosa newsletter quotidiana, il sito senza banner pubblicitari, la libertà di commentare gli articoli.
È un modo per aiutare, è un modo per avere ancora di più dal Post. È un modo per esserci, quando ci si conta.