Siamo tutti “secolaristi ideologici di natura settaria”

L’altroieri il primo editoriale del Foglio era dedicato alle parole di Umberto Veronesi del giorno prima, criticate e irrise come segue:

“Ieri ha detto in pubblico a Milano che “tutto ciò che va contro la dottrina della chiesa in Italia non passa, anche le leggi più semplici come il testamento biologico e la procreazione assistita”, e questo perché “c’è una quota di parlamentari controllata dalla religione che impedisce” queste leggi. Per il nostro pensatore in camice bianco “il mondo della razionalità è in difficoltà” perché “la legge divina invade la legge civile”.

Per evitare il sospetto di praticare un secolarismo ideologico di natura settaria, il professor Veronesi dovrebbe riflettere sul fatto che la legge civile si fonda sulla libertà d’opinione e di critica e che il dibattito razionale sulle questioni politiche ed etiche diventa sì difficoltoso, ma solo quando è prigioniero del dogma. Scientista e laicista, se del caso”.

Oggi Jeff Israely, corrispondente di Time e rubrichista del Foglio, scrive queste cose su Internazionale:

“Il peso della chiesa cattolica nella vita pubblica è una di quelle anomalie italiane che fanno sudare noi corrispondenti stranieri. Ecco una formula semplice per un articolo sul tema: riferisci dei recenti dibattiti su fecondazione assistita o eutanasia; confronta la legislazione italiana con quella più liberale di altri paesi; rammenta brevemente al lettore l’indirizzo del quartier generale mondiale del cattolicesimo; cita un paio di esternazioni di Buttiglione e di Pannella”.

Che facciamo, un altro editoriale del Foglio contro il buon Israely?

Il Foglio, Internazionale

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