Il diavolo e Diaco

Una mia amica mi ha prestato una volta l’espressione più falsamente affettuosa e più genialmente perfida che si possa usare nei confronti di un amico o conoscente: “quando parlano male di te io ti difendo sempre”.

Però si dà il caso che abbia un modello che per me corrisponde esattamente alla definizione: è il povero Pierluigi Diaco.

Il povero Pierluigi Diaco non lo sopporta nessuno, da sempre. Ogni volta che mi imbatto in una conversazione che lo cita, non resisto alla tentazione di difenderlo, benchè pensi che se le sia cercate tutte: lo stesso, attribuirgli ogni male del mondo e indirizzargli ogni livore e scandalo mi pare persino una sopravvalutazione. Di Diaco ho scritto qualche volta: penso sia migliore di come si è voluto costruire, buttando via le sue qualità in favore di una paraculaggine pigra e mediocre. Però il male è altrove: il povero Diaco fa un suo umile programmino su canale 10, mica conduce il talkshow politico di RaiUno. Per uno carrierista come lui, questo dovrebbe suscitare indulgenza, non antipatia.

L’unico problema con Diaco, è che la limitata ampiezza di vedute dei DS lo fa ritenere presso i vertici di quel partito un rappresentante di qualcosa: certo, ne sa più lui dei giovani di quanto ne sappiano Angius o Violante, ma il problema è che in giro è pieno di giovani che non lo sopportano. Per sua colpa, è diventato controproducente: perciò io lo difendo, sperando sempre che lui mi contraccambi modificando il suo modello da Bruno Vespa a qualcos’altro.

Adesso ne ha combinata un’altra. Ha probabilmente ottenuto qualche vaga parola d’appoggio dai suddetti vertici dei DS, e si è venduto di aver preso possesso di Nessuno TV. A Nessuno Tv si sono giustamente incazzati, negando ogni cosa (ma conoscevano l’uomo, quando lo hanno coinvolto nelle loro cose: lui “si sa vendere”, ma loro se lo sono comprato). Lui ha riconfermato, come se non fossero altri a dover eventualmente confermare: ma l’allusione a Nessuno TV è sparita. E siamo daccapo, che si farà odiare da un altro pezzo di paese

Ivan Scalfarotto, Adinolfi, Claudio Caprara, Fratelliditalia

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