Tendo a immaginare quella di Giovanni Valentini come un’ingenuità piuttosto che come una strumentale autopromozione, ma due colonne su Repubblica di oggi dedicate alla nuova politica e alla nuova comunicazione che nascono su internet, a partire dal preteso successo di voti di un unilaterale sondaggio di Repubblica.it (peraltro su nomi che col web non hanno niente a che fare), mi sembrano un’analisi piuttosto datata. Sarebbe andata bene nel 2000, forse, quando ci si emozionava perché in rete si potevano fare le stesse cose che si facevano nel mondo di fuori, ma più accessibilmente e rapidamente. Nel 2007, la comunicazione e la politica su internet sono ben altro che chiedere ai lettori di votare tra Bersani e Veltroni o sottoscrivere un articolo di Mario Pirani. Esaltarsi oggi per questo, è un po’ come celebrare il telefonino perché ci si può prenotare il ristorante quando si è fuori
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