Un vulcano che sprizza energia

Da un quotidiano italiano di oggi:

“TOKYO – Il manifesto della moda per le fashion victim. A lanciarlo è Giorgio Armani, in cima alla sua torre panoramica, 12 piani di lusso inaugurati ieri nel cuore di Ginza, la Montenapoleone di Tokyo. Tre le regole per essere eleganti «senza strafare». Innanzitutto, «non camuffarsi» in abiti che stravolgono la personalità. «Per capirlo – suggerisce Armani – basta guardarsi allo specchio con spirito critico». Regola numero due: «no alla schiavitù del logo». Terza regola, «diffidare delle proposte choc delle riviste di moda».

Giorgio Armani è un vulcano che sprizza energia. Quella di ieri è stata per lui una giornata speciale. A fianco di Cate Blanchett, la sua «regina», resa radiosa da una nuova gravidanza (la terza), ha acceso le luci del suo palazzo, costato una fortuna («sì, ho investito molti, molti soldi») e destinato a diventare uno dei punti di riferimento per lo shopping d’alto livello. L’«Armani Ginza Tower», benedetta con una cerimonia scintoista e festeggiata stasera con una mega sfilata e musica al Budokan (il tempio del rock), è resa spettacolare da una foresta di bambù, in vetro e metallo dorato, che avvolge l’intero palazzo, alto 56 metri, il massimo consentito in questo quartiere, il più esclusivo di Tokyo. La torre porta le firme di Doriana e Massimiliano Fuksas: «Hanno avuto molta pazienza, perché io sono un rompipalle», ha ammesso lo stilista. Lì, nella torre, è racchiuso tutto il suo mondo. Gli abiti (Emporio e la linea Privè di alta moda), le borse e gli accessori, i mobili, il ristorante, gli uffici del suo quartier generale e la Spa.

La torre di Ginza, 6 mila metri quadrati, incastonata tra i grandi marchi del lusso, è la prima del genere nella storia dello stilista ma poi si replicherà a Milano, in via Manzoni. «Il mio è un omaggio al Giappone a cui devo molto – ha spiegato – sono arrivato qui 20 anni fa e ho avuto subito successo». E, ora, Armani, che qui conta oltre 30 negozi, «ricomincia da capo». «Negli anni Ottanta, le donne si identificavano con me perché erano alla ricerca di abiti decorosi – ha ricordato – oggi cercano un guardaroba più divertente. Come le ragazzine giapponesi che hanno voglia di mettersi le paillettes anche al mattino. La mia moda tiene conto di tutto questo, corretto con il mio gusto». Nel fatturato Armani, il mercato giapponese è al terzo posto, con un 10 per cento. Ma lo stilista punta più in alto. E a chi gli ha chiesto cosa c’è nel suo futuro, ha risposto: «Né Borsa, né vendita a Fondi equity che speculano e basta. Ma se ci fosse in amante della moda, multimiliardario, perché no?»”

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