La storia di MTV si può sintetizzare così. Cominciò come geniale intuizione che ci fosse un potenziale pubblico giovane per un canale tematico riempito solo di videoclip, nuovo e fertile formato artistico per immagini e musica. Divenne presto il principale mezzo di promozione musicale, e poi il fenomeno culturale e creativo di un’intera generazione. Si teneva la tv accesa su MTV come prima si teneva accesa la radio. Ma i tempi cambiarono, ed MTV si reinventò diventando una rete più convenzionale, con suoi palinsesti e produzioni legate ai giovani e parzialmente alla musica. Poi ci si accorse che c’era una nicchia di nostalgici che rimpiangeva quelle monoprogrammazioni di videoclip, e si istituirono delle MTV parallele che riprendevano quel modello.
Tra queste, da qualche settimana è nata MTV Gold, che trasmette non solo alla vecchia maniera, ma anche gli stessi vecchi contenuti: videoclip degli anni ottanta e Novanta, con tutto l’archivio che fu di Videomusic. Si registrano già fenomeni di regressione tra trenta e quarantenni che si trovano ipnotizzati davanti a speciali sugli INXS, produzioni di Trevor Horn o clip di Wendy & Lisa, sfoderando inesauribili repertori di aneddoti e memorie personali. E si tiene la tv accesa su MTV, come prima si teneva accesa la radio.