Confusi in un playback

I quotidiani italiani che compro ogni mattina variano in numero, secondo i periodi. Nelle scorse settimane erano sei, quest’estate tre, ieri e oggi cinque. Ma due sere fa, chiacchierando con dei parenti, abbiamo improvvisamente convenuto che di questi tempi, con internet e la scarsa qualità dell’informazione italiana, i quotidiani uno non li legge per sapere cosa succede: li legge per sapere cosa c’è sui quotidiani.

p.s. penso invece da un po’ di tempo un’altra cosa: che i giornali italiani dovrebbero ringraziarla, la crisi dei giornali. Che se solo ci fosse un minimo di mercato e qualche soldo, il primo che passa farebbe un buon giornale e se li mangerebbe tutti.

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