Roma e Milano

La contesa televisiva del lunedì sera tra X Factor e il Grande Fratello ha un facile vincitore morale. Il Grande Fratello ha rimosso ogni velleità sociologica delle prime stagioni, concentrandosi sullo zoologico. Potrebbe dirsi che mostra ciò che non si deve nascondere, segnala a un pezzo del paese in che condizioni sta un altro pezzo: fa insomma quello che fanno certi giornali quando decidono di pubblicare le foto di un massacro sfidando la sensibilità dei lettori. Ma comincia a essere veramente incomprensibile se i suoi protagonisti siano sintomo o esempio, frutto di un decerebramento diffuso o suo alimento. E insomma, se una volta aveva qualcosa di nuovo e vario, oggi lo sforzo degli autori è concentrato unicamente sull’accoppiamento dei soggetti. Zoologia, appunto.
X Factor, che pure contiene dosi da cammello di mediocrità formale e scemenza sfacciata, è al confronto un programma di rara eleganza. La musica non è granché, ma Sanremo sarà peggio: e soprattutto per ora c’è uno scarsissimo ricorso a patetiche vicende personali e familiari dei cantanti, come avviene nella pornografia dirimpettaia. E i giudici – veri protagonisti – se la cavano molto meglio di cento opioninisti da GF. Morgan per primo, vero colpo di genio del programma.
E insomma alla fine l’unico terreno di confronto equo tra i due programmi è quello campanilistico: meglio truzzi o coatti? 

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