Non si sa se sia una santa, una ragazza, o un cane. Circolano varie versioni sulla “Cecilia” destinataria dell’allegra e rumorosa canzone di Simon e Garfunkel. L’ipotesi cane è stata propalata da Garfunkel, che una volta disse non risultargli alcuna Cecilia nella vita sentimentale di Paul Simon, e quindi non poteva che trattarsi del suo labrador nero. Santa Cecilia invece è la protettrice dei musicisti, e questo suggerisce una possibile ispirazione (martirizzata nel II secolo, morì cantando per il Signore). E nella canzone lui in effetti si inginoccia e canta “jubilation”. Però parla anche di fare l’amore con Cecilia nel pomeriggio, e trovare un altro nel suo letto, e insomma alla fine la lezione più convincente è quella più facile.
Qualunque sia il messaggio, comunque, l’andamento è molto festaiolo rispetto ad altre malinconie del duo a quel tempo (il 1970), ed è la cover perfetta per concludere il concerto circense che i Counting Crows, Michael Franti e alcuni altri stanno portando in giro per l’America. Tutti a cantare a squarciagola e battere coi piedi.
Celia, you’re breaking my heart
You’re shaking my confidence daily
Oh, Cecilia, I’m down on my knees
I’m beggin’ you please to come home