Cover the rainbow

La cover folk/acustica di canzoni che erano pop e molto arrangiate è un genere che corre molti rischi di diventare stucchevole e inflazionato, ma che continua anche a dare isolate notevoli soddisfazioni. L’anno scorso Adem – inglese di orgine turche – pubblicò una bella raccolta intitolata “Takes” in cui spiccavano le sue versioni minimali di “Hotellounge” dei Deus e “Tears are in your eyes” degli Yo La Tengo. Grant Lee Phillips aveva fatto un disco del genere sulle canzoni degli anni Ottanta e Novanta, e le cose migliori erano “Under the milky way”, già dei Church, e “The kiilling moon” di Echo & the Bunnymen. La scorsa primavera Tommaso Cerasuolo dei Perturbazione ha fatto un disco – “Weeds” – assieme alla band degli Airportman, in cui spiccavano delle dolcissime e spoglie cover di “This is the day” di The The e “Pets” dei Porno for Pyros. Adesso il genere è stato ulteriormente nobilitato dall’acrobatica cover di “Heartless” (di Kanye West, intanto intento a farsi riconoscere agli MTV Awards) da parte di William Fitzsimmons, cantautore della Pennsylvania, che aveva avuto un paio delle sue dolcezze pubblicizzate dall’impiego nella serie Grey’s Anatomy. Ha preso “Heartless”, l’ha ripulita da tutti gli effettacci e resa notturna e languida. C’è del buono in qualunque melodia, a cercare bene: prossimamente raccolte di cover folk di inni nazionali? Canti degli alpini? Discosamba acustico?

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