È da ieri che penso a questa cosa raccontata da Sandro Gilioli sul suo blog grazie alla segnalazione di una sua lettrice (altri ne avevano parlato nei giorni precedenti). L’onorevole Michele Scandroglio ha una pagina di Facebook dove riferisce delle sue attività in campagna elettorale: prevalgono aperitivi, cene, cose così, e poi giovedì scorso l’onorevole Scandroglio ha pubblicato questo.
Gilioli ha sottolineato il fastidio per una simile enunciazione, aggravato dalle immagini che l’onorevole Scandroglio pubblica di sé che fanno pensare più a un playboy da riviera in declino che a un serio e responsabile rappresentante dei nostri diritti e bisogni. Ma da quelle apparenze non bisogna lasciarsi ingannare, e poi – mi chiedo da ieri – non è legittima un po’ di indulgenza umana nei confronti di persone che alla fine sono persone e la cui inclinazione a scherzare e godersi le cose belle (per quanto i canoni stilistici siano imbarazzanti, ma siamo in una democrazia: Scandroglio rappresenterà evidentemente un pezzo di paese che dice “belle signorine”) non necessariamente è in contraddizione con il fare bene un lavoro serio e importante come quello del deputato? Non dovremmo sapere qualcosa di più di lui, prima di giudicare? Soprattutto sulla parte importante delle sue attività?
E alla fine mi sono risposto che no. Cioè, qualunque ulteriore informazione che illumini e migliori il giudizio sull’onorevole Scandroglio sarà benvenuta e probabilmente ne esistono. Ma ciò non toglie che tra scrivere simili cazzate da ragazzino su Facebook e non farlo una differenza c’è. Tra il comunicare vittimismo e sofferenza per una condizione privilegiata che ti permette cose che a nessuno di noi no, e vivere quella condizione con senso di responsabilità e misura una differenza c’è. E conta. È la differenza che affonda la classe politica di questo paese, incapace di viversi responsabile, incline al sacrifico, rispettosa dei suoi privilegi, consapevole della straordinarietà del suo ruolo. Scandroglio non è la causa di tutto questo, ne l’unico sintomo (penso a quelli che protestarono perché alla buvette non c’era il gelato, per esempio): ma ne è il sintomo più vistoso, con quelle parole su Facebook, santi numi. Ma quanti anni hai? Ma lo capisci che questo paese è sbriciolato, e quelli che dovrebbero e potrebbero occuparsene sono quelli come te? Certo, rispondi pure: “era un’innocua battuta, voi di sinistra siete noiosi e grigi”. Appunto: era una battuta, e quelle battute non le fai mentre ti muore l’Italia intorno e tu dovresti essere il medico. Da grandi poteri derivano grandi responsabilità, Michele Scandroglio. Tu e i molti come te, dovreste fare altro, se non vi regge il fisico. State in spiaggia.
update: l’onorevole Scandroglio, a cinque giorni di distanza, smentisce di avere scritto lui quella cosa. Credergli è obbligatorio, e confortante, un pochino.
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