Due piccioni con una fava

(il titolo è per non essere da meno del Giornale, che oggi con un sommario e una foto azzeccati trova il modo perfetto di tornare ad attaccare Fini)

Abbonati al

Dal 2010 gli articoli del Post sono sempre stati gratuiti e accessibili a tutti, e lo resteranno: perché ogni lettore in più è una persona che sa delle cose in più, e migliora il mondo.

E dal 2010 il Post ha fatto molte cose ma vuole farne ancora, e di nuove.
Puoi darci una mano abbonandoti ai servizi tutti per te del Post. Per cominciare: la famosa newsletter quotidiana, il sito senza banner pubblicitari, la libertà di commentare gli articoli.

È un modo per aiutare, è un modo per avere ancora di più dal Post. È un modo per esserci, quando ci si conta.

Abbonamento mensile
8 euro
Abbonamento annuale
80 euro

9 commenti su “Due piccioni con una fava

  1. Raffaele del Monaco

    Riescono sempre a superarsi e a superare qualsiasi parodia di fascista bieco e omofobo. Del resto, cosa aspettarsi da un giornale il cui direttore esibisce un busto di mussolini nel suo studio durante annozero (e nessuno si scandalizza).

  2. manuela

    Se quel busto potesse parlare, sicuramente direbbe al direttore di evitare “parole ostrogote”, la cui scarsa conoscenza è evidente.

  3. tuscanfoodie

    mmm, cerchiamo di vedere il bicchiere mezzo pieno: almeno il titolo ha a che fare con il contenuto dell’articolo, senza smentirlo. Come accade in molte occasioni in altri giornali…

    No, eh?

  4. dan.galvano

    trovo in questa pagina la quintessenza della destra italiana attuale: omofobia, ignoranza, incapacità di discutere, assecondamento dei piu’ bassi istinti dei propri lettori/elettori.

  5. kk

    tra l’altro la notizia è anche abbastanza notizia che non lo era, il titolo deriva da un’intervista in cui è stato chiesto
    “avresti qualcosa in contrario se il primo ministro fosse gay?” “no”
    “e leghista?” “si, non può rappresentare solo una parte del paese”

    cioè non vi era alcuna connotazione negativa per i gay come invece traspare nel titolo

  6. Luca

    Sì, il virgolettato è inventato: Bocchino non l’ha mai detto, e tutte le redazioni lo sanno ma l’hanno usato lo stesso. Segnalo che arriva tutto da Klaus Davi, anche questa volta. L.

Commenti chiusi