Ragionare sulle cose

Poi quando abbiamo finito di litigare sulla legge, io questa domanda me la farei, comunque:

«Sarebbe gradita una risposta, per esempio, a un semplice quesito. Chiunque legga una decina di giornali quotidiani o di settimanali stranieri, in lingua francese, tedesca e inglese, non è mai, si dica mai, mai nella vita, incappato nelle lenzuolate delle intercettazioni di cui si parla, che sono l’oggetto della contesa, che sono il succo dei pezzi e delle paginate pubblicate in italiano dai nostri giornali, e poi sceneggiate con doppiatori, nel modo più suggestivo e drammatico possibile, nelle trasmissioni televisive più sporcificanti del mondo. Mai. E perché? Perché altrove non si intercetta? Perché altrove non si delinque o non si indaga? No. Semplicemente per questo: perché altrove, anche dove esistono mafie e criminalità organizzate, anche dove accadono fenomeni di lobbying e di corruzione politica, non si usa pubblicare lenzuolate di intercettazioni come materiale per l’intorbidimento delle acque, per la grande sputtanopoli che tutto confonde in un generico e demagogico disprezzo per la vita privata delle persone pubbliche»

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11 commenti su “Ragionare sulle cose

  1. amaryllide

    peccato che chiunque legga i quotidiani stranieri sa benissimo che della pubblicazione delle intercettazioni NON C’E’ BISOGNO, perchè altrove quando si viene a sapere che il politico Tizio è sotto inchiesta, anzichè starnazzare contro i giudici matti e/o comunisti, Tizio si dimette entro 24 ore prima che entro 48 sia il suo partito a imporgli le dimissioni. La “barbarie” della “vita privata” spiattellata sui giornali è uguale e contraria alla barbarie di politici che non solo si dimettono, ma fanno di tutto per rendere impossibile il lavoro dei giudici.

  2. paolob

    altrove mai! chicago, illinois, italia: Rod Blagojevic e’ stato fatto decadere da governatore dal senato dell-illinois prima di essere ufficialmente rinviato a giudizio*, e su i giornali di mezzo mondo e’ venuto fuori che cosa diceva o che cosa non diceva al telefono. ad oggi non e’ neppure certo che si arrivera’ davvero a condannarlo, ma si e’ certi che la toga che lo ha rinviato a giudizio e’ rossa (rossa gop).

    basta questo esempio per evitare di perder tempo a porsi domande sciocchine?

    *arrestato il 10 dicembre 2008, 29 gennaio 2009 votata la rimozione, 2 aprile 2009 rinviato a giudizio.

  3. f.b.

    vero questo paragone con l’estero. però, occhio, perché questa legge non si limita a dire “cari giornalisti, non pubblicate le intercettazioni”. va oltre e dice “cari magistrati, le intercettazioni le potete usare solo in casi estremi che noi diciamo”. visto che ha avuto successo il post sul calcio, faccio un paragone temerario: è come se dicessero a mourinho che non soltanto non può prendere appunti durante la partita, ma nemmeno può alzarsi dalla panchina e stare zitto per tutti i novanta minuti.
    perciò, trovo fuorviante un dibattito che concentri l’attenzione solamente sulle conseguenze per la stampa. c’è un altro livello, precedente e, se vogliamo, pure più importante.

  4. Raffaele Birlini

    Sbaglio o il fattore scatenante è la pubblicazione di documenti che non dovrebbero uscire dalle procure e che invece finiscono sui giornali che proteggono la fonte anche se la fonte ha compiuto un illecito fornendo informazioni coperte da segreto istruttorio?

    Sono totalmente a favore delle intercettazioni, anche a tappeto, anche su tutti e ogni singolo cittadino, purché non diventino un’arma nelle mani di giornalisti che giocano a fare l’avvocato o per scopi diversi da quelli di combattere i crimini.

    Intercettare per esempio un industriale per vendere informazioni a chi compra e vende azioni, ovvero fare insider trading, è un modo per dare alla politica la buona scusa per impedire le intercettazioni. La solita storia di irresponsabilità che distrugge qualsiasi speranza di società civile: gente che ha potere e non la statura morale per meritarselo spinge a limitare i poteri fino a trovarci nell’anarchia.

  5. stefano tinti

    Sarah Ferguson? Queste ‘lenzuolate di intercettazioni per la grande sputtanopoli’ sono il prezzo da pagare per un giornalismo immaturo come quello italiano, dove uno come Feltri è considerato una grande firma. Il prezzo è alto, ma vale ancora la pena pagarlo per, non mi vergogno a dirlo, una totale libertà di stampa. Poi, è anacronistico un decreto di legge così, oggi; leggeremo le notizie su Facebook, ché tanto lì qualcuno ce lo scrive che tizio e caio hanno fatto questo e quello. La Privacy sta scomparendo, internet è già Sputtanopoli.

  6. piti

    Quoto amaryllide.

    Il livello di criminalità pubblica, di intreccio fra mafie, mafiette e colletti biachi di ogni tipo che abbiamo in questo sciagurato Paese, nonché la spudoratezza del Potere offre un esempio di anomalia, rispetto al resto del mondo, ben prima e ben oltre quella della pubblicazione delle intercettazioni.

  7. r.dacosta

    Trovo davvero poco elegante supporre che nessuno dei lettori di questo blog abbia la fantasia o la capacità di seguire la stampa estera. E -detto tra noi- anche che si proponga un articolo del genere dopo che il video di ‘Fergie’ ha fatto il giro del mondo…


    *Sunspot*

  8. piti

    Ricordo male o sapemmo dalla irreprensibile e discretissima stampa inglese anche cosa si dicevano Carlo e Camilla, quando erano ancora amanti clandestini, dico dialoghi dove lui le diceva, Vorrei essere il tuo Tampax, e robe così?

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