La polemica sui premi ai calciatori è una polemica scema. Intanto perché se il principio per cui le cose si devono giudicare indipendentemente da chi le dice conoscesse una deroga, quella deroga dovrebbe essere Calderoli, uomo che rivendica per primo la gratuità incosciente delle sue iniziative. Poi perché si è trattato di una paraculata demagogica proveniente dall’esponente di un partito che sta dimostrando di non saper costruire una manovra economica seria, e figuriamoci se sarà risolta dai soldi di Buffon. Infine, perché a quanto pare non ci sarebbe nessuno spreco di soldi pubblici nei premi ai calciatori: diverso sarebbe se con i tempi che corrono i soldi tolti alla ricerca, alla giustizia e alla scuola servissero come incentivo per far vincere i mondiali a persone che incentivi ne hanno a sufficienza.
Ma detto quindi che è una polemica scema, diciamo anche che fremere di indignazione su un’iniziativa della maggioranza di governo solo quando riguarda i suoi esagerati compensi non è tanto elegante. Cioè, uno poi si occupa d’altro, ma almeno un piccolo post lo scrive sul fatto che Cannavaro non risulta aver mai giudicato pubblicamente “ridicolo” il suo paese sui tagli alla scuola, sul conflitto di interessi, sulla qualità dell’informazione pubblica, sull’evasione fiscale o sullo stato delle carceri.
Quello che si può apprezzare delle parole di Calderoli (frase che mi fa un certo effetto digitare) è che tira un po’ giù dalla nuvoletta dell’extraterritorialità sociale i calciatori.
Ci ricorda che non sono ologrammi o cartoni animati che vediamo in tv. Sono persone che guadagnano cifre enormi e che, sia pure indirettamente, rappresentano anche un costo per la società nella quale vivono e che palesemente disprezzano, chiusi in un bozzolo offensivo di privilegio, spropositato rispetto alla loro utilità.
Che gli stipendi dei calciatori siano solo fatti privati è vero, ma non del tutto. Perchè, per dire, le società che spendono senza fare una piega 10 mln per un anno di parate di Buffon non pagano loro il servizio d’ordine o non rifondono lo Stato per i poliziotti impegnati allo stadio e a per Buffon ne spendono solo 7?
E poi se, come direbbe Galimberti, ci muoviamo in una foresta di simboli, possiamo dire che non è un simbolo utile al Paese che mentre un’impiegatucola sessantenne rimanda di un anno la pensione per salvare l’Italia, dei bambocci arroganti possono continuare a vivere in una favoletta e guai a chi disturba anche un po’?
Non sono soldi pubblici (pare) quelli dei premi federali, non sarà il denaro di Buffon a salvare il tempo pieno o quello di Cannavaro a rinnovare i contratti dei dipendenti pubblici, però ricordare a dei molto presunti semidei che non vivono chissà dove, e ricordarlo anche al resto dei cittadini mi pare sano. O ufficializziamo il medio evo, coi servi della gleba e il monarca e i vassalli e i cavalieri del prato rettangolare?
Insomma, un po’ di sano pepe (con la minuscola) al culo dei calciatori non mi pare una idea malvagia.
A parte che la storia che non è con i soldi Buffon che si salva l’Italia mi sembra un esempio di benaltrismo perfetto. Con i soldi di chi, in particolare, si salva l’Italia? Con quelli dei bidelli e degli infermieri?
E’ demagogia qualunquista? Però, quando un calciatore chiudeva dieci anni di professionismo ai massimi livelli con quattro appartamenti e un bar (e non con un impero economico), il mondo certe crisi non le conosceva. Magari, simbolicamente, questo diverso atteggiamente nei confronti della disparità sociale spiega un sacco di cose. Ma proprio un sacco.
Qualcuno l’ha letta tutta l’intervista? FATELO!
Perchè l’attacco di Calderoli (persona che non stimo) aveva tutt’altro obiettivo.
Parlando del “tar” (una scoria della lavorazione del petrolio): “questa è roba che un’azienda dovrebbe pagare per smaltire. Invece, grazie a una legge, c’è chi la brucia e prende pure i soldi dello Stato per produrre energia ‘pulita’. Ma chi vogliono prendere in giro?”. E con quei soldi “c’è chi compra i giocatori all’estero, paga gli allenatori e i giocatori decine di milioni… Non è questo il momento. Non lo è più”.
“Con la riforma del mercato energetico, si risparmieranno tra i 2.5 e i 4 miliardi di euro all’anno. Soldi che non finiranno allo Stato, ma che ridurranno la bolletta delle famiglie e delle imprese. E io non vedo perché famiglie e imprese debbano pagare tutte per i successi calcistici di qualcuno”
Ma a far scalpore è stato il momento in cui ha detto che, visto tutti i soldi che già prendono, “sarebbe un bel gesto se i giocatori si impegnassero a titolo onorifico ai prossimi mondiali di calcio”.
E La Russa vuol pure farci credere che se l’è presa per quest’ultimo passaggio.
Lo dico da interista di sinistra: bravo Calderoli!
Meno bravo Sofri (stavolta) perché il discorso di Calderoli era sui cip6 e sui soldi dello Stato che vengono regalati ai petrolieri. Eccome se c’entra con la crisi!
I paraculi demagogici sono stati gli amici dei “poteri forti”, che son riusciti a ridurre il succo del discorso di Calderoli in un attacco di un leghista alla nazionale prima dei mondiali. Chi ha sfruttato l’onda emotiva?
Luca, mi sa che ci sei cascato pure tu.
Condivido in pieno, la scemata come tu la chiami di Calderoli. I premi partite, non salvano certo lo spreco politico, dei furboni della lega, cioè di tutta la politica in generale, dove spreco di denaro pubblico, abbonda sulla faccia, ed in quei occhi furbi irrequieti di Calderoli, come si diceva una volta, ovvero come diceva, il grande Gassman, in un famoso suo film : “Che bella faccia da caz.. ” Alle risposte sceme dei calciatori siamo abituati, visto che con i soldi guadagnati, facevano, girar scommesse, e quant’altro. Dalle loro interviste sceme non è mai emersa solidarietà, critica nei governanti, anzi gran parte di loro, sono evasori, i guadagni spostati all’estero to foreign
Può anche darsi che Calderoli sia stato travisato. Fatto sta che nei suoi discorsi c’è sempre qualche pensiero o frase su cui è possibile costruire un caso. Non sarà mica che gli piace da matti comparire su giornali tv ecc ecc, farsi pubblicità e farne anche alla lega? Ho ancora in mente le foto di lui in mezzo alle fiamme, che da fuoco a pile di cartoni con il solito sorriso ebete stampato sulla faccia, solo per dare spettacolo e far parlare di sé. Ma io lo capisco, poverino, gli hanno dato il ministero più inutile della storia, in qualche modo dovrà pur farsi notare.
Calderoli, per me, ha cessato di esistere quando, anni fa, meno di mezz’ora dopo la morte di Calipari, rilasciò una dichiarazione in cui attribuiva la responsabilità non agli americani ma a terroristi infiltrati nelle forze di sicurezza irakene – così, del tutto a casaccio, una notizia ‘riservata’ puramente immaginaria…
Siamo un paese ridicolo. Non c’era bisogno di Cannavaro per saperlo:
Calderoli è ridicolo, Le squadre di calcio.. “è ridicolo” che spendano tanto, abbiano sanatorie fiscali, non paghino tutte le spese di pubblica sicurezza ecc ecc. Inoltre le squadre di calcio sono dei serbatoi di “nero” legalizzati per fare gli interessi dei potenti e per spostare per finta dei debiti, e per davvero dei capitali.
Cannavaro è stato chiamato in causa e ha risposto, anche se anch’io li vorrei vedere con stipendi più ragionevoli.Ps anche i giornalisti sono ridicoli( in media).
vit, se capisco bene la tua obiezione sarebbe “siccome Calderoli aveva costruito un’acrobatica accusa che metteva in relazione economia petrolifera e campagna acquisti dell’Inter, non ha senso che tu critichi Cannavaro per le sue parole”. In questo caso, posso aver capito male, mi è facile risponderti che quella parte del discorso di Calderoli non mi aveva particolarmente eccitato, e che sono io che sto parlando d’altro. Parlavo delle parole di Cannavaro, senza esserci “cascato”: di quelle volevo parlare.
sì luca ma cannavaro è un calciatore, quindi si occupa di ciò che lo riguarda, e risponde alla politica quando questa esprime giudizi sul calcio. perché mai cannavaro dovrebbe reagire a dichiarazioni sulla scuola o sul conflitto d’interessi? potrebbe anche farlo, ma qualcuno allora dovrebbe andare lì a domadargli che cosa ne pensa di codeste questioni.
la tua obiezione la si potrebbe rivolgere a qualsiasi categoria professionale: non mi risulta per esempio che la gente dello spettacolo che oggi reagisce (giustamente) contro i tagli alla cultura abbia reagito allo stesso modo contro i tagli alla sanità. e via discorrendo.
Luca, forse quello che volevo dire l’ho detto male.
Calderoli è un ciarlatano: non ci son dubbi.
Ma nell’intervista parla espressamente di politica energetica e sulla questione dei finanziamenti alla raffinazione del petrolio attraverso i fondi per le energie pulite ha perfettamente ragione. E questo è l’argomento di cui parla.
Poi ha condito il tutto con un confuso e contraddittorio collegamento col pallone. Quasi comico. Prima critica l’Inter perché usa quei soldi per strapagare calciatori stranieri e poi chiede sacrifici ai giocatori nazionale.
Ma la polemica è partita sul “condimento”. E il “clima mondiali” è stato sfruttato tanto (stupidamente) da Calderoli quanto (furbescamente e strumentalmente) da chi ha voluto affossare l’argomento politico.
In quel senso “cascato”. Così come Cannavaro e Buffon ai quali, se avessero riportato le critiche verso l’Inter anziché verso la nazionale, avrebbero risposto in ben altra maniera.