No, in Italia non esiste un problema di abusi con le intercettazioni

Al processo di Pescara contro Ottaviano Del Turco e altri imputati oggi il pm ha tirato in ballo delle telefonate a numeri “hard” fatte dagli uffici della Regione, e probabilmente si tratta di fatti rilevanti ai fini dell’accusa e non è quindi criticabile il pm che ne ha parlato.

Poi però il pm ha ritenuto di leggere in aula le trascrizioni di quelle telefonate e i loro contenuti. Cioè: di leggere in aula quello che gli imputati si dicevano con certe signorine pagate.

E non credo che ai sostenitori della maldestra legge sulle intercettazioni potesse essere fatto favore più grande, oggi.

Abbonati al

Dal 2010 gli articoli del Post sono sempre stati gratuiti e accessibili a tutti, e lo resteranno: perché ogni lettore in più è una persona che sa delle cose in più, e migliora il mondo.

E dal 2010 il Post ha fatto molte cose ma vuole farne ancora, e di nuove.
Puoi darci una mano abbonandoti ai servizi tutti per te del Post. Per cominciare: la famosa newsletter quotidiana, il sito senza banner pubblicitari, la libertà di commentare gli articoli.

È un modo per aiutare, è un modo per avere ancora di più dal Post. È un modo per esserci, quando ci si conta.

Abbonamento mensile
8 euro
Abbonamento annuale
80 euro

14 commenti su “No, in Italia non esiste un problema di abusi con le intercettazioni

  1. piti

    Direi che esiste di più un problema di abusi del potere che le intercettazioni smascherano.

    Poi, se per togliere una macchiolina di gelato sul divano gli si vuol dare fuoco, per carità, è questione di gusti.

  2. Pingback: Chiamatemi quando arriva uno nuovo « Champ's Version

  3. scirocco

    Beh, la legge non tocca l’utilizzo delle intercettazioni in dibattimento, dunque non credo che i pissi-pissi con le signorine a pagamento ascoltati in aula potranno essere strumentalizzati più di tanto.
    Al massimo qualcuno potrà spingersi a scrivere: ecco, vedete che brutta cosa sono le intercettazioni; ma i sorrisini e gli ammiccamenti che gli scapperanno tra le righe eviteranno che sia preso troppo sul serio.

  4. gaetanocorcelliortega

    In un tempo remoto, non tanto remoto Del Turco segretario aggiunto generale della CGIL rilasciava giudizi molto negativi sulla stampa, a riguardo dei 61 licenziati da parte della Fiat. Questi lavoratori non facevano pissi-pissi con signorine, a spese della Fiat, lavoravano, avevano, voglia di cambiare qualcosa, vennero sbattuti fuori dalle fabbriche, ricevendo critiche acide, aspre. Del Turco con la sua astuzia, fece carriera politica. Ritornando al tempo presente hanno vinto questi signori, che hanno fatto danni irreparabili….

  5. gaetanocorcelliortega

    In un tempo remoto, non tanto remoto Del Turco segretario aggiunto generale della CGIL rilasciava giudizi molto negativi sulla stampa, a riguardo dei 61 licenziati Fiat. Questi lavoratori non facevano pissi-pissi con signorine, a spese della Fiat, lavoravano, avevano, voglia di cambiare qualcosa, vennero sbattuti fuori dalle fabbriche, ricevendo critiche acide, aspre. Del Turco con la sua astuzia, fece carriera politica. Ritornando al tempo presente hanno vinto questi signori, che hanno fatto danni irreparabili….

  6. umanesimo

    Il favore a chi porta avanti la vergognosa legge sulle intercettazioni lo fanno più post – non è il primo in questi giorni su W. – come questo (che cercano un ostinato quanto improbabile terzismo su una faccenda che presuppone una posizione binaria), che l’esibizione in un contesto giudiziario di quella che si ritiene essere una prova a carico degli imputati da parte dell’accusa, insomma il naturale esplicarsi di una dinamica processuale.

    Ci si è tanto scandalizzati perché abbiamo potuto leggere le richieste volumetriche (peso x altezza x dotazione) di un gentiluomo di sua santità che si faceva sodomizzare da selezionati e nerboruti coristi della Santa Sede, ma quel gentiluomo è lì lì per essere scarcerato, perché in Italia non c’è una certezza del diritto né tantomeno una minima moralità dei signori che esercitano il potere.

    Nel Regno Unito, il ministro del tesoro di Cameron è stato beccato neppure per un reato fiscale, ma per una falsa dichiarazione che ha comportato l’erogazione di un contributo irrisorio (rispetto al suo reddito) per l’affitto di una parte di un appartamento. E si è dimesso.
    Da noi per una cosa del genere, un ministro manco si sarebbe degnato di rispondere a un giornalista (se le domande non fossero state accomodanti).

    E allora a me cittadino che abita questo contesto italiota (e non quello britannico) interessa eccome sapere che quel gentiluomo di sua santità che – 9 su 10 – uscirà indenne o quasi dalle vicende giudiziarie in cui è invischiato, era ed è un ipocrita totale, un falso, un campione della doppia morale che banchettava e otteneva milionate di euro proprio da quei politici e da quei chierici che i diritti civili alle persone che hanno le sue stesse preferenze sessuali, li negano a priori, trattando gli omosessuali come appestati. Insomma leggere quella intercettazione è stata cosa assai istruttiva. Da un punto di vista sociologico prima che giudiziario.
    Come lo è ascoltarsi un umanissimo B. (sembra il miglior Tognazzi) che il giorno dopo chiede alla escort quanto è stato macho. E lei che lo prende in giro e gli dice che è stato bravissimo.

    Non prendiamoci in giro: questa legge sulle intercettazioni la fanno solo per proteggere la facciata di una chiesa barocca con il tetto già crollato: un estabilishment decadente, una super-classe di potenti ipocriti abituata a non essere mai contraddetta.

    Il garantismo non c’entra nulla con tutto ciò. E post come questo non fanno altro che tirare la volata alla peggiore legge di tutta l’era berlusconica.
    Amen.

  7. Leonardo

    Scusa, non capisco perché il pm non avrebbe dovuto leggere le intercettazioni. Sono rilevanti. Per determinare che siano telefonate hard bisognerà pure ascoltarle.
    Forse non m’intendo di processi, ma non credo che il pm potesse limitarsi a dire: “ho le trascrizioni di telefonate hard, non ve le leggo perché sennò dileggio l’imputato, ma fidatevi, sono molto hard”.

  8. ilbarbaro

    E dai, Sofri, non mi dica che anche lei casca in quest’equivoco…
    La legge attuale prevede che le intercettazioni siano rese note alle parti al termine dell’inchiesta, quindi difesa e imputato le conoscevano e sapevano che sarebbero state usate e potevano muovere un’eccezione prima di arrivare in aula. Si è trattata di un’abile mossa mediatica a favore di parte, quella da cui è passato Del Turco, non dimentichiamolo, dopo essere stato scaricato.

  9. IcoFeder

    E se Del Turco diceva che quelle telefonate erano “per motivi di lavoro”? Come si faceva a contraddirlo?

  10. BillTheButcher

    Andiamo a riguardarci (w youtube) gli interrogatori di Clinton riguardo alla Lewinsky? Poi troviamoci di nuovo qui e parliamo di “dileggio” a Del Turco, se ci riusciamo.

  11. Andrea P.

    I processi sono sporchi per definizione: sono volti ad accertare se sono stati commessi crimini, reati, misfatti, zozzerie. Rimestano nel lercio e nelle patologie, tutti, anche quelli civili (ché se i coniugi hanno buoni rapporti fanno la consensuale, non vanno davanti al Giudice a rinfacciarsi tradimenti e/o che a lui non si rizza). La categoria dell’educato non appartiene ai processi (che proprio per questo si sono dotati di una ritualità/sacralità: per elevarsi al di sopra delle miserie), ma solo quella della rilevanza: se rileva, è dentro, se non rileva, è fuori. Se per dimostrare che sei un concussore mostro foto di te che vai a mignotte, sono un figlio delle medesime. Ma se lo faccio per mostrare che abusi dell’ufficio o che so io, il fatto parrebbe rilevante.

  12. Martino

    Io non capisco la linea di Sofri. Sinceramente. E’ solo il gusto nel fare il bastian contrario? E’ una strategia per secondi fini?
    Ma davvero considera la nostra privacy in pericolo? Mi sfugge qualcosa.

  13. Pingback: Il pericoloso giunguettìo tra magistrati e giornalisti « Una certa idea di economia – Marco Cobianchi

Commenti chiusi