Ancora sulla stampa straniera e le intercettazioni

Questo è quanto scriveva David Wiley della BBC nel 2008:

Although the Italian constitution guarantees privacy of information, and a national data protection authority was set up in 2003 with a communications ombudsman at its head, wiretapping and electronic eavesdropping are widely used not only by the secret services, but also by the judiciary, particularly in the fight against organised crime. Prosecutors routinely order wiretaps as a result of police investigations, and the cost to the Italian state has become a heavy burden on the taxpayer.

Although the bugging of MPs’ phones is forbidden without the specific permission of parliament, prosecutors and judges routinely leak to journalists details of compromising conversations.

The outgoing government of Romano Prodi announced last year that it was going to introduce a law making it an offence punishable by up to three years imprisonment for journalists to publish information obtained through judicially authorised wiretapping leaks. But no such law was ever passed.

Quest’ultima la traduco:

Il governo uscente di Romano Prodi aveva annunciato l’anno scorso una legge per rendere punibili fino a tre anni di carcere i giornalisti che pubblicassero informazioni ottenute dalle intercettazioni giudiziarie. Ma la legge non è mai stata approvata.

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18 commenti su “Ancora sulla stampa straniera e le intercettazioni

  1. umanesimo

    Il fatto che anche il governo Prodi volesse una legge sulle intercettazioni, non significa che questa sia giusta. Anzi. Una legge del genere, che ostacola le inchieste sulla corruzione impedendo che la loro conoscenza arrivi al pubblico, fa comodo a tutto l’arco parlamentare.

    Comunque, ennesimo post fumoso del blog che tira la volata a questa legge.

    Si noti inoltre che l’articolo di David Wiley non è stato riportato per intero ma tagliato qua e là (senza peraltro mettere i canonici puntini sospensivi).

    In realtà l’articolo parla delle intercettazioni giudiziarie in modo marginale affrontando anche il tema di quelle illegali (come quelle Telecom). Il discorso è inserito in un contesto più ampio che riguarda il rapporto degli europei con l’idea di essere spiati. Insomma, non è affatto una presa di posizione della BBC sull’oggetto della legge in discussione in Italia.

    Un altro pezzettino tagliato (e non riportato da Luca Sofri) ci ricorda che il governatore della Banca d’Italia, Fazio, si è dimesso proprio in virtù di un’inchiesta basata sulle intercettazioni.

    Ecco i pezzi dell’articolo citato, omessi grazie al taglia-cuci:

    Wiretaps are carried out with the help of the now privatised Italian Telecom, which has been frequently criticised in the media for working hand in glove with the secret services.
    A former director of security at Telecom, Giuliano Tavaroli, who had close links with the secret services, was sent to prison together with his friend Marco Mancini, a former anti-terrorism chief, as a result of a wiretapping scandal.
    Several recent high profile political scandals have revealed the extent to which the private conversations of politicians and public figures are being taped.

    […]

    The former governor of the Bank of Italy, Antonio Fazio, was forced to resign as a result of a scandal which came to light in this way.

  2. minimAL

    Più che post fumoso, direi prevedibile. Del resto anche su certe cose recenti dell’Economist avevo assistito a questo esercizio di stile.
    Curioso che sul nodo intercettazioni mafiose si sia letto ben poco (e/o male) sia qui che su ilPost.
    È su questo (finto) modo di essere “dde’ sinistra” che purtroppo si basa una parte consistente del “voler sapere” e “voler essere” dei nuovi elettori di sinistra.
    Siamo messi molto male: da una parte i dipietristi, in mezzo i grillini, dall’altra i sofristi.
    Brrrrr…

  3. piti

    Siccome sono tonto in modo grave, almeno i dipietristi li capisco. E un po’ li approvo (non amo il termine giustizialismo, deve essere per quello).

    Capisco meno i sofristi. Ma ho i miei limiti.

  4. Esau Sanchez

    In effetti, il Post, che tanto respiro vorrebbe dare agli esteri, dovrebbe occuparsi di una cosa che i giornali italiani hanno trattato poco e male: spiegarci per filo e per segno in quali altri paesi del mondo i giornali sono soliti procurarsi sottobanco intercettazioni e pubblicarne spropositatamente i contenuti.

    Lo so, è ricerca difficile, ma è proprio un articolo che dovrebbe essere “taglio Post”.

  5. umanesimo

    @esau sanchez

    Ehm, si chiama “giornalismo d’inchiesta” (vedi Watergate).

    Testimonianza di civiltà nei paesi occidentali, nell’ Italia berlusconica è assai poco praticato purtroppo. Il giornalismo italico si limita (anche prima della legge-bavaglio) ad amplificare gli stereotipi del regime-cabaret del momento, e tutti i suoi saltimbanchi concorrono all’opera, compresi i terzisti che fingono di essere contro ma poi giustificano sempre tutto. Possono essere perciò considerati a tutti gli effetti membri del tristo coro.

  6. Luca

    Beh, una bella serie di commenti che parlano d’altro rispetto a un post che segnalava come lo stesso centrosinistra che contesta la legge ne avesse promossa una con intenzioni simili, nell’opinione di un cronista imparziale. Sulla scemenza di sostenere che avrei “omesso” un articolo che ho linkato traducendone solo la parte che interessava il concetto, che devo dire?
    Rispondo solo a Esau, benché sia un po’ impreparata anche la sua domanda: infatti il Post ha ampiamente rilevato la cosa di cui parla.

  7. Esau Sanchez

    @Luca. Ho cercato su Il Post, ma non ho trovato quello che dicevo: una bella, dettagliata panoramica su come si comportano i giornali esteri abitualmente con esempi, quante e che tipo di intercettazioni pubblicano normalmente. Da noi ogni settimana c’è una “succosa” intercettazione sui giornali, anche con roba che solo marginalmente ha rilevanza penale, ma in Inghilterra, in Spagna, in Olanda?

  8. umanesimo

    >>
    Sulla scemenza di sostenere che avrei “omesso” un articolo che ho linkato traducendone solo la parte che interessava il concetto, che devo dire?
    >>

    L’articolo è stato riportato solo in parte. La parte che hai tradotto è solo il pezzo finale. Ma le altre parti che hai riportato (senza i canonici puntini sospensivi) non parlano del centrosinistra che fa una legge sulle intercettazioni. Le parti tagliate (omesse) parlano invece dei risultati fruttiferi delle intercettazioni giudiziarie (inchiesta Fazio) e delle intercettazioni illegali (Telecom). L’articolo pubblicato sul sito della BBC trattava dell’idea degli europei rispetto all’essere spiati.

    Il fatto che il centrosinistra volesse fare la stessa cosa che sta facendo Berlusconi non è sorprendente e l’ho scritto. E in ogni caso non qualifica come positiva una legge che si spaccia per garantista ma che tutela solo – guarda caso – i politici di un certo livello, non importa di quale partito.

    Il Watergate è infine uno dei maggiori esempi di quel giornalismo d’inchiesta che oggi in Italia subirà un danno enorme per via della legge bavaglio in discussione.
    Esau Sanchez si interrogava sulle fonti “sottobanco”, come se fossero il diavolo incarnato. Fonti “sottobanco” che ovviamente furono usate (Felt) per scoprire il marcio del Watergate.
    Dove non vengono usate fonti sottobanco quando si fa un’inchiesta seria?
    Il fatto che l’oggetto dell’inchiesta giornalistica sul Watergate fossero intercettazioni illegali (nessuno ha detto il contrario) è puramente incidentale. E non si capisce che c’entri.

    Per questo va precisato – per evitare confusioni e ulteriori fumosità – che la legge bavaglio di Berlusconi interessa le intercettazioni giudiziarie legali, e non quelle illegali.

  9. Marzio

    E evidente che sono stati commessi svariati abusi nella pubblicazione delle intercettazioni. Ed il problema è più vasto e non è relativo alle sole intercettazioni. E’ più in generale un problema di privacy.
    Ed il diritto alla privacy, per chi non commette reati, è inviolabile.
    Interessa a qualcuno del comportamento sessuale di Balducci? Oppure di quello di Sircana o dell’ex Direttore dell’Avvenire?
    A me no. Spero nemmeno a voi.
    Che diritto ha Feltri, De Bortoli o Mauro di pubblicare in prima pagina un mio colloquio privato che nulla ha a che fare con un reato? E di massacrare la vita privata di una seria fisioterapista facendola passare per puttana?

    Il problema è quindi profondo e non si risolve dicendo: “intercettatemi pure”. Nessuna persona passata, incolpevole, tra i coltelli del tritacarne lo direbbe.

    L’impressione è tuttavia quella che questa maggioranza voglia, con questa legge, tappare i buchi sul fondo di un recipiente di liquame piuttosto che svuotarlo.
    La soluzione è fare durare il processo quattro mesi e non otto anni. Questa è la riforma che serve. Ma questo non è l’obiettivo, pare.

    E come la mettiamo con i propositi del centrosinistra indicati da Luca Sofri? Non saprei. Voglio credere che la legge a cui pensavano fosse diversa da questa. Almeno lo spero.

  10. umanesimo

    Continuiamo con i fumi.
    Né Sircana né Boffo sono stati mai intercettati. E le intercettazioni sulla vita sessuale di Balducci, non sono state fatte per intrufolarsi nella sua vita privata, ma per indagare su reati enormi a lui ascrivibili (altro che “per chi non commette reati”), reati di cui – con la legge bavaglio in via di approvazione – non avremmo letto mezza riga sui giornali. Anzi, su alcuni giornali.

  11. Esau Sanchez

    @umanesimo. Ovviamente, ti sbagli: mettere in piazza certi gusti sessuali non serviva affatto a divulgare il contenuto dell’indagine, che poteva benissimo essere divulgato senza indugiare su certi particolari inutili.

    E parliamoci chiaro: la nuova legge avrà molti difetti ma, ammettendo la pubblicazione dei riassunti, avrebbe consentito comunque a tutti di conoscere il contenuto dell’indagine attraverso i giornali. Come diamine fai a dire che non avremmo letto mezza riga sui giornali, scusa???

  12. Marzio

    @umanesimo: tu dici “Continuiamo con i fumi.
    Né Sircana né Boffo sono stati mai intercettati”

    Certo, infatti io avevo premesso che: “(…) il problema è più vasto e non è relativo alle sole intercettazioni. E’ più in generale un problema di privacy (…)”

  13. umanesimo

    @esau
    Un esempio. Oggi De Gennaro è stato condannato per istigazione alla falsa testimonianza nel quadro del processo per l’irruzione alla Diaz durante il g8 del 2001. La prova a suo carico è sostanzialmente un’intercettazione telefonica che con questa legge non avremmo mai potuto leggere sui giornali, come invece è successo. Il sunto ci avrebbe riferito che l’indagato genericamente istigava a un reato, correggimi se sbaglio. Leggere invece le esatte parole che ha usato De Gennaro nella conversazione con Colucci ci ha permesso di formarci (intendo a noi opinione pubblica) un’idea sulla cosa e a far sentire la nostra pressione rispetto a possibili tentativi di insabbiamento.
    Lo stesso discorso vale per quegli imprenditori che hanno esultato per il terremoto: quale sunto avrebbe potuto rendere in modo così netto la miseria morale di quelle persone? Per quale motivo non avremmo dovuto potere leggere le loro squallide parole?
    Gli esempi potrebbero essere molteplici.
    Ma il punto è: perché il sunto?

  14. umanesimo

    @marzio
    La privacy riguarda tutti, qui parliamo della tutela di una supercasta di politici e imprenditori che non vogliono che la loro immagine pubblica sia intaccata, neppure quando vi sono indagini che li riguardano.
    Hai mai letto l’intercettazione telefonica di un edicolante o di un muratore su un giornale? Io no.
    La realtà è che, mentre il paese va a rotoli, il parlamento è bloccato da una discussione che è nata per un capriccio del premier che non ha digerito le pubblicazioni della sue conversazioni relative al caso delle escort. Questa è la vera anomalia, una classe dirigente che non è capace di fare il suo dovere e che è unicamente preoccupata di difendere e conservare il proprio status quo, passando sopra la costituzione, se necessario.

  15. Esau Sanchez

    @umanesimo. Ripeto, la legge avrà molti difetti, ma dire che non si scriverà più mezza riga sui giornali riguardo a certe inchieste è disinformazione.

    E quando chiedevo a Il Post, a Sofri, di capire esattamente all’estero come si comportano i giornali con le intercettazioni (con esempi, please), era per capire quanto, qui da noi, si abusi di certe pratiche (l’indugiare appunto su particolari scabrosi e/o irrilevanti penalmente, come nel caso Balducci).

  16. umanesimo

    @esau
    Domanda secca:
    Secondo te in Italia è un problema maggiore la pubblicazione di un’intercettazione sulla vita sessuale di un potente corrotto, oppure il fatto che esiste una corporazione di politici e imprenditori corrotti che agisce in modo praticamente impunito? Qual è il problema dell’Italia? Evitare che si sappia che un gentiluomo di sua santità incontra giovani e nerboruti coristi vaticani oppure evitare che quello stesso gentiluomo faccia i suoi affari avvalendosi di relazioni con signori che occupano cariche all’interno del governo e che lo stesso governo, impegnato nella lotta santa per la privacy, manco pensa a dimissionare?
    In situazioni di emergenza ci sono scale di priorità.
    E’ come se qualcuno si mettesse a stuccare un forellino nella parete di casa sua, mentre questa sta andando a fuoco. Tu che gli diresti?
    Saluti

  17. Esau Sanchez

    @umanesimo. E meno male che era una domanda secca :-) !

    Le tue domande (con risposte incorporate) non fanno una piega, hai ragione, solo che qui stavamo discutendo nel merito di una legge e di certa disinformazione secondo cui con questa legge non si leggerebbe più nulla sui giornali: cosa del tutto falsa, che può bersi solo chi è poco informato o vuole per forza vederla così.

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