In un’intervista ad Affaritaliani – in cui smentisce di aver chiesto di fare il candidato a sindaco di Milano a un uomo di fiducia di Letizia Moratti, che il PdL vuole mettere a capo dell’Expo – Enrico Letta del Partito Democratico risponde a un certo punto a una domanda sulle primarie per scegliere il suddetto candidato. E dice:
“Le primarie non sono obbligatorie. Se per vincere bisognasse non farle…”
Ora, l’esperto delle regole nel PD dovrebbe essere lui, e io non mi permetto di dare lezioni. Ma a me risulta che le primarie per il sindaco siano previste dallo statuto del PD con questa formula
Vengono in ogni caso selezionati con il metodo delle primarie i candidati alla carica di Sindaco, Presidente di Provincia e Presidente di Regione.
E ho letto lo statuto e l’unica ovvia eccezione indicata è questa:
Non si svolgono le elezioni primarie nel caso in cui, nei tempi prescritti dal Regolamento, sia stata avanzata una sola candidatura alla carica oggetto di selezione
Quindi a me pare che nel PD, il partito di Enrico Letta, le primarie siano, come dire: obbligatorie.
il giovane dirigente politico più vecchio d’italia è da tempo che sbrocca.
Io non neanche capito di quale partito sia il PD.
Per chi vota il PD? O non vota, schifato dall’insipienza onanistica del PD?
E di fatti ancora (!) il PD non ha toccato il fondo per provare a vincere una qualsiasi elezione.
Forse quando arriveranno al 15% se ne accorgeranno, ma a quel punto qualche altro partito d’opposizione gli avrà soppiantati.
Pomigliano, proposta FIAT:
Colaninno: Non credo che diventerà la base di un nuovo modello di relazioni industriali (Repu di giovedì 17 giugno us)
Cofferati: E’ l’avvio della destrutturazione del sistema (Repu di venerdì 18 us)
T’e capì, il PD, che linea? E noi ci tiriamo nel cosino su Tizio e Caio. Che poi manco parlassimo di chissà quali giganti politici, poi, sai che Churchill o che Kohl… No, En-ri-co-Let-ta.
Noi critichiamo Lippi perchè pur di avere gambe, schemi, ubbidienza non ha preso i pochi talenti che ci sono. Pur di far giocare la squadra come ritiene giusto, lascia a casa Totti e Cassano e chiama Pepe e Iaquinta.
Ecco, il PD è come un ct che usa dei giocatori mediocri. Ma senza nemmeno schemi, strategie, una linea riconoscibile nella quale anche e soprattutto personalità modeste, politici di fila possano buttarsi a capofitto per portare a casa il voto del loro bacino elettorale.
E io il bacino non so se glielo darò più. Non amo gli egocentrici, i narcisi che non votano perchè non c’è un partito che li rispecchia fin nei minimi trasalimenti. Ma questo PD è un rospo che bacia bacia diventa sempre più rospo. Altro che Enrico Letta.
Eh, ma magari lui non è d’accordo, e lo esprime in questa maniera carinissima qui.
Ma anche no.
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