Fiducia nella magistratura

È diventata una frase fatta, vuol dire quel che vuol dire, lo si dice un po’ scaramanticamente se si è sotto qualche inchiesta o se si vuole fingere equidistanza da un’inchiesta di cui ci si rallegra. Però deve anche essere un’impostazione pubblica inevitabile, smettere di assumerla significa la fine di tutto, e allora meglio espatriare. L’amministrazione della giustizia in Italia deve essere una cosa di cui fidarsi, e i suoi malfunzionamenti devono restare eccezioni, nelle teste prima di tutto.
E quindi io la metto così: non mi fido di John Woodcock. E mi auguro che non dia altre armi a chi invece della magistratura vuole liberarsi tout court.

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19 commenti su “Fiducia nella magistratura

  1. stefano b

    E della Marcegaglia non ti fidi?
    Se avesse confermato la teoria della burla sostenuta da Porro, l’indagine di Woodcock sarebbe già nata morta.

    Quest’indagine invece è in piedi perché la presunta vittima, che non è proprio un quisque de populo, ha confermato davanti al magistrato di non averlo affatto preso come uno scherzo

  2. ilbarbaro

    E l’obbligatorietà dell’azione penale? Pare che la Marcegaglia abbia sporto denuncia e che le indagini siano partite dopo. Com’è, a proposito, che quando furono perquisiti altri giornali, vado a memoria, ma mi pare Repubblica e il Messaggero, i paladini della libertà di fango non hanno mostrato alcuna solidarietà? A proposito, è solidarietà o spirito corporativo, di casta?
    Quanto a Woodcock, l’indagine sul principe assassino è finita con un’assoluzione perché il presunto reato non c’è mai stato, non tutto il resto…

  3. scirocco

    Porro si è difeso come si difendono i bimbominkia dopo che hanno fatto una cazzata (braccia indietro sulla testa a coprirla dagli scapaccioni): vabbé, ma scherzavamo!

    Ha detto inoltre che chi ha letto le intercettazioni ha equivocato, perché non ha potuto cogliere il tono burlesco delle minacce, come se ne fanno tra persone di antica consuetudine: beh, non lo ha colto nemmeno il suo interlocutore, dato che (da bravo portavoce) le ha riferite per come le ha sentite alla Marcegaglia.

  4. Massimo

    Ma infatti. L’elenco delle sue indagini farsa è notevole. Potrebbe sempre chiedere di essere assunto dalla Sciarelli come autore di “Chi l’ha visto”. Vista l’amicizia.

  5. Lazarus

    Nenach’io mi fido, credo che anche questa finirà archiviata come altre inchieste “bolle di sapone” di Woodcock, inchieste che creano grande clamore ma che sono basate su ben poco di concreto (però riguardano spesso i vip e quindi portano visibilità sui media, cosa che al pm evidentemente piace molto).
    “In un Paese normale avrebbe già cambiato mestiere» (Gianfranco Fini).

  6. piti

    Mi domando se questo atteggiamento cristallizzato da judoka dell’opposizione (che ritrovo puntualmente su Wittgenstein), per cui non si contrastano pensieri parole e opere dell’avversario politico ma si rinforzano cercando sempre le loro buone ragioni (anche arrampicandosi sugli specchi), abbia un fondamento di grande intelligenza, che non saprei cogliere, o di grande fesseria, che invece coglierei perfettamente.

  7. massimo codognello

    Caro Luca, sopporto poco l’equidistanza che caratterizza alcune delle tue ultime riflessioni. Per poter affermare che chi vuole delegittimare la magistratura ha il pelo sullo stomaco delle sue scorrettezze bisogna prima affermare che l’immagine dell’amministrazione della giustizia è compromessa dagli errori.
    Il clima che la responsabilità di tutta la politica ha contribuito a creare non può fare bene alla democrazia.
    Prendiamo ad esempio il grande amico Putin, la sua Russia viene definita “democratica” perchè, come in Afganistan o in Iraq, ci sono le elezioni, ma il potere derivato da quelle elezioni è forse democratico? Ho citato Putin non a caso: il fastidio provocato dagli oppositori lo supera facendoli tacere, per sempre. La variante italiana non può ne deve essere quella del ricatto è la strada che conduce alla democrazia di Putin.

  8. tzenobait

    io stimo molto il sofri, ma a volte mi sembra chi da la colpa al medico per la malattia…
    nn si parla di un giornale innocente, sono quelli del trattamento boffo poi annunciato e applicato con successo (purtroppo) per fini: e’ l’effetto pagliuzza, e a volte mi pare che anche il titolare di questo blog ne sia vittima

  9. andrea61

    Caro Luca,
    se essere equidistanti significa valutare fatti ed opinioni in base a quello che sono e non in funzione delle persone coinvolte e comodita’ politiche, allora io sono equidistante, anche se non mi sembra una definizione appropriata perche’ essere intellettualmente onesti non significa fregarsene.

  10. fraz

    ma scusate, mi sembra che nessuno abbia pensato ad una cosa ovvia:se effettivamente non si sono resi responsabili di dossier o pressioni di sorta, non basteranno le intercettazioni ambientali a farne dei colpevoli, serviranno prove più concrete, ad esempio l’effettivo ingaggio di “segugi”.
    certo si può avere poca fiducia in Woodcock, ma di sicuro non si può averne nella direzione di un quotidiano che di recente ha dato prova di non brillare per obiettività e buon senso.
    ciò detto stiamo a vedere (altro non possiamo fare), magari scherzavano, i burloni…

  11. splarz

    io invece ho fiducia in Woodcock e soprattutto nella magistratura, il che significa che se non c’è nulla tutta ‘sta roba sarà archiviata in men che non si dica.

  12. francescorocchi

    Caro Sofri

    approfitto dell’argomento di questo post per un OT su facci (la farei sul blog di Facci, ma hai disattivato i commenti).

    La gente che posta è quel che è, e tutti i blog finiscono per avere i loro troll e i loro intemperanti.

    Che un giornalista invece se ne esca con espressioni come “spaccare la faccia” ad un lettore è inconcepibile. Posso capire il blocco dei commenti, ma sarebbe necessario quanto meno chiedere scusa. Anche perché Facci fa regolarmente così.

  13. Marco Aquilani

    I risultati delle inchieste di Woodcock sono noti a tutti.
    Quanto ai toni dei commenti al post di Facci, devo dire che sono dello stesso livello della vignetta che associa le inchieste de “Il giornale” alla pistola e all’assassinio.

  14. Wizardo

    devo dire che non condivido un approccio alla questione della giustizia in italia (o a qualsiasi altra questione, per la verità) che si esprima per allusioni o dando per scontate cose che scontate non sono. occorrerebbe argomentare meglio e diffusamente, portando dati a favore o contro.
    è chiaro che finchè limiteremo la (necessaria) discussione a brevi post e ancor più brevi commenti, ne uscirà un dibattito superficiale e quindi inutile.
    finchè vivremo in una democrazia in cui vige la divisione dei poteri dovrebbe valere la regola per cui dalle accuse ci si difende in tribunale.
    giusto distinguere tra “magistratura” e singoli magistrati. parlare per categorie universali non serve a nulla (i giornalisti, i politici, i professori, etc..).
    sarei comunque interessato a sapere perchè luca non si fida di woodcock.
    può esistere una certa differenza tra giornalismo di inchiesta e ricatto politico a vantaggio del potere (magari utilizzando informazioni raccolte da un servizio pubblico, quale l’intelligence dello stato)?
    vedasi boffo, fini etc…
    al di la del fatto che mi chiedo se sia questa la democrazia che vogliamo, ma ricattare un politico, un giornalista, il presidente di confindustria è un reato.

  15. pfra64

    A quelli che vogliono liberarsi tout court della magistratura non gli serve necessariamente un magistrato discutibile, a costoro basta un calzino turchese, 5 televisioni e qualche giornalista picchiatore.
    Quelli che inceve credono che la divisione di poteri renda un po’ più giusta la democrazia, che non è mai perfetta, non cambiano idea neanche se i magistrati fossero tutti discutibili.
    Mi si passi un po’ di retorica ma non saprei dirlo più semplicemente: questo è il momento di tenere duro sui propri valori e su Montesquieu.

  16. gaetanocorcelliortega

    Se per animare il blog, vale qualsiasi teoria, anche le domande che pone Luca, “io non mi fido di Woodcock” sono legittime Le inchieste devono esser sopportate da riscontri oggettive, quindi di conseguenza le perquisizioni si devono pur fare. La conferenza stampa dei signori Sallustri-Feltri-Porro,invece hanno evidenziato, attraverso le parole del direttore Feltri, un’arroganza, una licenza di scrivere , qualsiasi cosa, difatti sicuramente, hanno fonti, così sicure, mezzi di dosseriaggio, procurati sicuramente dal qualche signore servitore dello stato molto vicini al signore che attualmente ci governa. Se tutto questo poi serve cinicamente, perché le vendite delle copie del Giornale, sono poche ed esiste un deficit, ed una situazione debitoria, molto forte, allora Luca , il gioco è presto fatto. Difatti in quest’ultima operazione, stanno rientrando, le tentazioni della leggi bavaglio, il deleggittimare il lavoro della magistratura, che nella sua piena autonomia deve fare il suo dovere, cioè indagare anche i poteri forti. Se la magistratura sta indagando da tanto tempo, sulle varie vicende, della Marcegalia, l’obbiettivo, è di porre la confindustria di non criticare il governo dell’amore.

  17. bonhomme

    Caro Sofri,
    potresti ascoltare un attimo l’audio delle famose intercettazioni? (So che non ti sarà facile andare sul sito del Fatto; sono disponibili anche sul sito di Repubblica).
    Dopo, mi dici se continui a non fidarti di Woodcock?
    Saluti, Carlo

  18. derlokmerlo

    Neanche a me piace Woodcock, in particolare il suo protagonismo, ma mi sembra che l’altro PM e il capo della procura di Napoli abbiano gli stessi slanci di protagonismo.

    Quanto alle intercettazioni le ho sentite e mi sono fatto un’ idea. Secondo me non era uno scherzo, non lo era affatto.

    Cordialmente

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