Quando la settimana scorsa i teppisti al seguito della nazionale serba a Genova hanno impedito che si giocasse la partita con l’Italia, la diretta su Raiuno ne è stata a sua volta travolta. La trasmissione è diventata forse persino più spettacolare di un primo tempo delle qualificazioni, nella tensione di quello che stava succedendo e nel magnetico orrore che quella banda di delinquenti fascisti emanava. E i cronisti sportivi si sono trovati a raccontare tutt’altro rispetto alla loro routine.
I telecronisti Rai sono stati già criticati molte volte, e ancora assai durante gli ultimi mondiali. Bisogna avere anche un po’ di indulgenza, per una volta. Non immaginano di dover conoscere la storia europea degli ultimi decenni, quando si apprestano a commentare novanta minuti di fughe sulla fascia e dubbi fuorigioco: e quindi finisce che confondano il saluto nazionalista serbo a tre dita con un “tre a zero” mimato, e sfugga loro come a molti di noi il confronto tra i fedeli della tigre Arkan e l’attuale governo serbo. Finiscono col dire banalità che saprebbe dire ogni spettatore, e ripetere pompose espressioni di sdegno (la parola “facinorosi”, poi, esiste solo per queste occasioni).
E la verità è che non dovrebbero essere lasciati soli a raccontare di cose su cui in Rai ci sono ottime competenze (che non capiscono un accidente di calcio, magari). Succede un guaio, e la linea passa al Tg dove qualcuno si ricordi della Bosnia, di Bolzaneto e del Montenegro, e il commento si fa saggiamente insieme.
e comunque i telecronisti rai sono meglio di quel fanatico di caressa, per esempio.
l’essere meglio o peggio dei telecronisti rai rispetto al fanatico di caressa, credo che sia una questione soggettiva.
piuttosto è vero che la rai ha risposto a quei fatti con la velocità dei mammut (potevano che so, contattare un qualche giornalista rai esperto di fatti slavi e farlo parlare), ma la domanda è: non ce l’avevano un pc a portata di mano? bastava fare una ricerca ed in 10 secondi acculturarsi anche sui fatti a loro sconosciuti.
ciò che ho visto io, invece, è stata la loro speranza che effettivamente succedesse qualcosa di più grave, condendo il tutto con frasi buttate qui e lì giusto per prendere tempo (ed in questo si sono comportati come uno di noi tifosi, non come giornalisti)
Le parole “cronisti sportivi” e “saggiamente” non possono coesistere nella stessa frase. Soprattutto se accompagnate dalla parola “RAI”.