Me lo sono sempre chiesto anch’io

Stavo riguardando la puntata di questa mattina (ieri per voi), quella dedicata all’85 per via dei 25 anni di Ritorno al futuro, e la cosa più bella è la faccia di Alex ad ogni stacco musicale, quel famoso giochino per cui il dj deve smettere di parlare un attimo prima che il cantante inizi a cantare. Qui veniva più facile perché sono canzoni che uno della mia generazione ha metabolizzato fino a tatuarsele nel cervello, con quelle nuove c’è sempre meno feeling, almeno finchè non diventano veri successi. Ma la domanda è un’altra: qualcuno si accorge di tutto questo? O è solo una deviazione mentale di chi parla alla radio? Ancora adesso, dopo 35 anni di radio private, se c’è qualcuno che parla in un microfono potete stare tranquilli che ci sarà un regista che si sbraccia o un cronometro a segnalare il countdown, sempre che non si tratti di uno di noi vecchi cresciuti con i fondamentali. Ma tutto questo serve a qualcosa o verrà perduto come lacrime nella pioggia?

(Linus sul suo blog)

Abbonati al

Dal 2010 gli articoli del Post sono sempre stati gratuiti e accessibili a tutti, e lo resteranno: perché ogni lettore in più è una persona che sa delle cose in più, e migliora il mondo.

E dal 2010 il Post ha fatto molte cose ma vuole farne ancora, e di nuove.
Puoi darci una mano abbonandoti ai servizi tutti per te del Post. Per cominciare: la famosa newsletter quotidiana, il sito senza banner pubblicitari, la libertà di commentare gli articoli.

È un modo per aiutare, è un modo per avere ancora di più dal Post. È un modo per esserci, quando ci si conta.

Abbonamento mensile
8 euro
Abbonamento annuale
80 euro

2 commenti su “Me lo sono sempre chiesto anch’io

  1. Lorenzo Ruzzene

    Sui vecchi dischi – se erano destinati alle radio – era presente tra parentesi il tempo prima che il cantante inizi a cantare. ora, effettivamente chissà.

Commenti chiusi