Non ti riesce tutti i giorni

Io delle volte quelli dell’opposizione non li capisco: cioè, mi rendo conto che Franceschini sia stato molto soddisfatto del colpo che gli è riuscito con La Russa la settimana scorsa, cercando rogne fino a farlo diventare matto. Però non è che quella roba lì ti può riuscire ogni giorno con tutti: e allora, non crederanno mica nel PD di avere davvero ragione nel protestare contro i ministri parlamentari che partecipano al voto? È la cosa più regolare e legittima del mondo, e sarebbe anzi disdicevole che la maggioranza non potesse risultare tale perché parte dei suoi numeri sono impegnati in compiti importanti. Cosa vuole, l’opposizione, battere il centrodestra perché il centrodestra ha problemi importanti da risolvere e non può giocare la partita? Sarebbe un ricatto un po’ assurdo e antidemocratico.

Certo, che la maggioranza sia ridotta a dover far accorrere ministri trafelati a ogni voto è di certo un imbarazzo: ed è un modo efficace e misurato di sottolinearlo quello di Della Vedova che ha promesso a Frattini che non avrebbe votato in cambio della garanzia che il ministro sarebbe andato a parlare con la Francia di immigrazione, invece di dover stare in aula. È un po’ un colpo facile, ma lo stesso ministro Prestigiacomo sembra mostrare in questa foto esattamente lo scoramento con cui il governo vive questa situazione (anche Alfano pare riferirsi alla stessa cosa).

Che la squadra avanti di quattro a zero faccia melina può essere un po’ penoso e poco elegante, però è del tutto lecito: e la squadra sotto di quattro a zero sarebbe ridicola se protestasse per la melina. Cerchi di rubare palla.

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9 commenti su “Non ti riesce tutti i giorni

  1. pla8

    non entrano in conflitto con le regole costituzionali, ovvero le regole che hanno istituito la forma e definizione di democrazia italiana. la prima democrazia del mondo, x esempio, non è democratica rispetto alla nostra democrazia rappresentativa. la democrazia francese odierna è un’altra democrazia rispetto la democrazia assembleare della prima repubblica francese. e via dicendo. forse non hanno un atteggiamento “cavalleresco”, ma non posso biasimare gli altri per “colpe” che ho e condivido senza colpa

  2. Fabio

    Sarà legittimo, ma è politicamente e istituzionalmente riprovevole. Non mi sembra una stupidaggine mettere in luce che nell’attuale situazione la paralisi è una condizione necessaria perché o ministri fanno il loro lavoro o stanno in aula, o l’aula riesce a muoversi grazie ai ministri o è in una situazione di stallo.

  3. Francesco

    Questa faccenda mi ha fatto persuaso che tra le norme di separazione dei poteri che mancano nella Costituzione ci sia l’incompatibilità tra la carica di ministro e quella di parlamentare (e non tra le ultime).
    Il fatto che legislativo ed esecutivo in Italia siano un potere solo (infatti si è dovuto usare il termine-ombrello di “politica”) mi è sempre sembrato un problema, ora si vede che oltre a minare i diritti individuali ha pure effetti seri sulla “governabilità”…
    Chissà come andrà con l’inglobamento del potere giudiziario

  4. spago

    A me pare sciocco protestare perchè i ministri partecipano al voto, ovviamente è legittimo e non c’è nulla di riprovevole.. ma c’è da sottolineare che partecipano perchè altrimenti mancano i numeri alla camera. E che essendo ministri e dovendo fare i ministri non possono certo star lì tutti i giorni. Dal che consegue che l’attività alla camera è paralizzata, perchè i numeri per votare ce li hanno solo di tanto in tanto, e che questo governo è alla canna del gas. Ma non erano loro che rimproveravano a Prodi di non riuscire a prendere atto che il suo governo non ce la poteva fare?

  5. francescorocchi

    E’ tanto legittimo quanto era legittimo che Prodi si reggesse sui senatori a vita.

    Ovvero, sono legittime entrambe le situazioni.

  6. Fabio

    Nessuno dice, come dicevano allora, che i ministri non debbano votare. Senza considerare che gli altri numeri della maggioranza sono raccattati in peones che erano in minoranza. La storia dei senatori a vita non c’entra nulla. Si parla di sostanziale blocco delle istituzioni a causa di una contraddizione interna. O lavora il Parlamento o lavora il Governo. Bell’impasse!

  7. reta

    anche i senatori a vita avevano tutto il diritto di votare, credo. ma venivano offesi e sbeffeggiati. non mi posso dimenticare le orribili battute sulla levi montalcini. che poi, siccome gli elettori sono come gli eletti, o da loro prendono spunto, fu obbligata ad aspettare in piedi il suo turno per votare al seggio, nonostante il presidente la volesse far passare avanti per ovvi motivi. quando si hanno le maggioranze prodiane bisogna sopportare questo ed altro.

  8. johndoe

    Sulla legittimità hanno già discusso tutti, anche se mi sembra surreale persino parlarne. Se un ministro è anche parlamentare è un problema, e se è un dentista? È legittimo far aspettare la vecchia senza dentiera per un voto alla camera? Boh

    Per restare in argomento, quella di Franceschini è una ben magra soddisfazione e io concordo con i dubbi di Sofri. Il filibustering ha un senso se attuato da piccoli gruppi, davide contro golia, una roba da radicali contro la dc. Quelle erano gesta epiche.

    Con più di 300 parlamentari è ovvio che avrai un sacco di occasioni di inceppare le cose ma, alla fine della legislatura, su cosa avrai influito?

    Capisco anche però che, se sei Franceschini, ti possa sembrare una grande impresa, ed essendo Franceschini magari lo è davvero.

  9. danemblog

    Ottima tattica quella di Della Vedova: strappare promesse, che prima o poi in una di queste ci si potrebbe mettere dentro anche le dimissioni del Premier. Unico modo di far gol, o meglio un autogol, per recuperare da quel 4 a 0 fisso, che ormai le opposizioni portano a casa sempre, non tanto sui numeri, quanto sulle idee (chiamiamole così, va!?). A questo punto verrebbe da chiedersi: è meglio avere 4 idee sghembe o non averne nessuna? ma questa è un’altra partita…

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