Carelli, the man

Mentre aspettiamo la resa dei conti elettorale dei ballottaggi e di scoprire se per esempio a Milano davvero si chiuderà un’epoca o verranno stroncate le risorte passioni e speranze degli elettori del centrosinistra, torniamo un momento sull’episodio finale e memorabile di quella campagna elettorale. Quella manciata di secondi del confronto tra Letizia Moratti e Giuliano Pisapia in cui lei lo ha accusato di una cosa di cui lui era innocente ed era stato assolto, e lui stava per ribattere quando il conduttore ha dichiarato esaurito il tempo previsto e ha chiuso la trasmissione.
Emilio Carelli, il vero protagonista. Quello che il giorno dopo tutti a dirgli, più o meno garbatamente, che era stato eccessivamente pignolo e che avrebbe dovuto esercitare con più attenzione per gli ospiti, il tema, e gli spettatori, il suo ruolo di giornalista. Che avrebbe dovuto dare a Pisapia il tempo di rispondere e dire come stavano le cose. Carelli non lo ha fatto.
E così non facendo, Carelli ha separato i due avversari in un clima sospeso di tensione, senza stretta di mano, con reazioni a catena immediatamente successive. E Pisapia che diramava comunicati e indignazione, e poi prove a suo favore, e tutti i media che riprendevano quel finale, e la vigliaccata contro Pisapia rimasta lì in sospeso nella testa di tutti, e il sindaco Moratti accusata e sgridata da quasi tutti, persino dai suoi alleati.
E poi è diventato un tormentone, e poi Pisapia ha stravinto il primo turno e tutti a dare la colpa a quella vigliaccata in onda. E ora vediamo come va. Potrebbero essere le elezioni di Emilio Carelli.

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18 commenti su “Carelli, the man

  1. stefano b

    Tra l’altro non mi risulta che Carelli e Sky abbiano fatto ammenda o chiesto scusa per quell’episodio. Salvo poi piagnucolare oggi per il rifiuto di Pisapia a partecipare al confronto dopo aver definito giustamente quello di Sky un campo squalificato. Perfino Vespa ci ha messo poche ore a scusarsi per la cantonata presa sulle dichiarazioni di Cinzia Sasso. Invece Carelli ancora ieri dichiarava: “Sono convinto di aver rispettato le regole sottoscritte e condivise dai due candidati che prevedevano dei tempi precisi e contingentati, e soprattutto prevedevano che il primo a parlare sarebbe stato Pisapia e l’ultimo a parlare sarebbe stato la Moratti”

  2. Raffaele Birlini

    La cosa strana è che Pisapia è stato davvero accusato di essere implicato nel furto di un mezzo usato poi per riempire di botte un ragazzo colpevole di non essere comunista. Ho fatto fatica a trovare dettagli perché nessuno ne parla, nessuno lo racconta, non so se per convenienza politica, paura di querele, evitare di finire nel girone dei colpi bassi, boh. Davvero Pisapia è andato a processo a difendersi. Davvero ha usufruito dell’amnistia prima di far ricorso eccetera. Tecnicamente quindi la Moratti non ha raccontato balle né tantomeno ha diffamato nessuno, a meno che sia vietato ricordare il passato di un candidato.

    L’effetto boomerang non è stato considerato. Si pensava che l’opinione pubblica si chiedesse quante probabilità ha un cittadino di venir implicato per sbaglio in situazioni come quella, ovvero che come minimo si deve avere una qualche frequentazione di certi ambienti per finire a processo dopo la conlusione delle indagini preliminari. Lo stesso ragionamento che fa dire Belusconi colpevole anche se non è nemmeno iniziato il processo. E invece i media sono così completamente nelle mani di Belusconi che alla Moratti gliel’hanno, giustamente o meno, ribaltata addosso.

    Forse più che il confronto finale contano anche i concerti. Vecchioni e Elio contro D’Alessio e Red
    Ronnie (massacrati via web), Crozza e Bisio e lo zelig andante contro… contro chi? Baglioni? No, anche quello si è smarcato. Battisti? No, è morto. Ma se all’ultimo si fa rivedere la scena madre della tragedia scespiriana della bat-diffamazione magari qualche voto si rimedia ancora. Magari uno delle centinaia di migliaia che non hanno votato, in pratica ha vinto il candidato del non voto. Eh, ciao.

  3. Raffaele Della Ragione

    @Raffaele Birlini, 26 maggio ore 10:44

    “Tecnicamente quindi la Moratti non ha raccontato balle né tantomeno ha diffamato nessuno, a meno che sia vietato ricordare il passato di un candidato”: non è vietato raccontare il passato di un candidato, ma è moralmente inaccettabile che di una partita ti si dia il risultato alla fine dei primi quarantacinque minuti, senza precisare che si trattava solo del primo tempo. E senza aggiungere che alla fine la squadra inizialmente in svantaggio ha recuperato e vinto, anche se avrebbe potuto legittimamente beneficiare di un pareggio a tavolino (l’ amnistia). E a te tutto questo pare niente: il problema sono i media. Per te.

  4. Raffaele Della Ragione

    @Raffaele Birlini, 26 maggio ore 11:59

    Infatti non c’ è, la domanda.

  5. Raffaele Birlini

    @Raffaele Della Ragione

    Te la semplicifico: unisci i puntini e cogli l’ironia, mister la palisse. Grazie per il prezioso contributo alla riflessione e salutami gli amici dell’asilo.

  6. Al

    @Raffaele Della Ragione
    Hai colto esattamente il punto!

    @Raffaele Birlini
    Se vai all’asilo e leggi wittgenstein sarai pure un bambino prodigio ma non puoi pretendere che siano tutti bambini come te :)

  7. Oneiros

    Semplicemente Birini wittgenstein ha una media piusttosto alta (per un blog) di livello dei contenuti nei commenti, e vorremmo che rimarrebbe tale.

    O che perlomeno le critiche seguissero un ordine logico nella loro esposizione.

  8. Oneiros

    Oddio, ho scritto rimarrebbe invece di rimanesse. O mio dio. Chiedo umilmente scusa, non ho idea di cosa stessi pensando…

  9. Raffaele Della Ragione

    @Raffaele Birlini

    Dunque la scena è questa. C’ è un signore seduto in ambulatorio e, pochi metri più avanti, l’ oculista in piedi, bacchetta in mano, davanti alla classica lavagna luminosa. L’ oculista indica la lettera C in corrispondenza dei 3/10 e chiede: “Questa?”. “F”, risponde quello. Allora l’ oculista sale di un gradino e indica la B in corrispondenza dei 2/10. “Qui?”. “N”. Un gradino ancora più su, verso quella gigantesca A da 1/10: “Z!”. Porca pupazza, pensa l’ oculista, questo qui è messo male; ma – mentre riflette sulla cura da dare – gli sembra di scorgere un sorriso beffardo sul volto del paziente. Così, all’ improvviso, indica con la bacchetta la riga corrispondente agli 11/10 dove ci sono, in sequenza, delle microscopiche H, P, L e T. “Cosa vede qui?”. E il paziente: “H, P, L e T”. Adesso tienti pronto che arriva la domanda tanto attesa, quella che non capivi: cosa scrive l’ oculista sul referto? Saluti dall’ asilo

  10. Marco Berti

    @Raffaele Della Ragione:

    io se fossi l’oculista nel referto scriverei “stronzo”…

    (così, per sdrammatizzare, veh!)

  11. Pingback: Ecce homo: Emilio Carelli. Un’alternativa chiave di lettura sullo scontro Moratti-Pisapia | T-Mag

  12. ubersonne2

    @raffaele birlini – Tralasciando che la storia è stata raccontata in ogni dettaglio (del resto basta andaris a leggere il fascicolo o anche solo le sentenze del caso per sapere cosa capitò), la moratti disse che pisapia era stato condannato ed amnistiato, dunque non assolto. Pisapia invece venne assolto; dell’amnistia non si usufruisce, la si subisce. e pisapia si è appellato contro l’amnistia per poter ricevere la completa assoluzione. Ti è più chiaro l’intento calunnioso ?

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