Può anche darsi di no, ma mi è venuto il dubbio che anche Pigi Battista sia incorso oggi nell’uso equivoco del termine “deus ex machina”, parlando di Berlusconi.
È il segno, la spia lessicale, della metamorfosi che il deus ex machina del centrodestra italiano ha impresso alla sua identità originaria.
L’ingresso di Berlusconi in politica nel ’94 non fu propriamente risolutivo, visto a posteriori!
P.S. questo è il suo, vero Direttore?
Boh, alla fin fine il B. ha fondato il PDL da un predellino di una macchina.
In pratica ha detto: FI finisce qui e fondiamo il PDL unendo FI e AN. Chi non ci sta peste lo colga!
Piu’ deus ex machina di cosi’ la vedo difficile
Conoscevo il significato esatto di “deus ex machina” e la sua etimologia, però non sono troppo d’accordo sulla sua limitazione dell’uso a “uno che irrompe sulla scena e spariglia le carte” perchè in effetti il D.e.m. non era solo questo, ma era anche un ente metafisico che aveva potere assoluto su cose e persone, sulla vita e sulla morte e perfino sul corso del tempo.
Quindi dire deus ex machina inteso come “qualcuno che ha potere assoluto sulle cose” è solo una deviazione rispetto alla metafora tradizionale, ma comunque non così sbagliato rispetto a quello che il D.e.m. solitamente faceva irrompendo sulla scena.
(dimenticavo: sono persuaso che chi lo ha usato negli esempi portati sia qui che su “Il Post” lo abbia fatto per errore e che magari avrebbe fatto meglio ad usare, restando al latinorum: “dominus” ovvero colui che esercita la proprietà).
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Di Deus ex machina ce n’e’ solo uno (anzi tre, uno in Australia, uno a Bali e uno in America):
http://deuscustoms.com/
Anche Mirigliani, “vero deus ex machina della storica manifestazione” (nel sottotitolo):
http://www.repubblica.it/persone/2011/09/26/news/mirigliani_morte-22250954/?ref=HREC2-13