Quando tocca alla tv?

Della smaterializzazione dei palinsensti televisivi, che ha raccontato Riccardo Luna su Repubblica la settimana scorsa, qui abbiamo parlato molte volte negli anni passati. Della fruizione dei video su molte piattaforme diverse, della fine della televisione in quanto contenitore e della sua rinascita in quanto contenuto: la televisione non è più quel cassone in soggiorno (già assai assottigliato) ma le cose che mostra, e che però oggi si possono vedere dove e quando vogliamo. E anche farci un sacco di cose, come la “social tv” in cui la visione dei programmi televisivi viene condivisa sul web e sui social network, e i video vengono scambiati e passati online. O la creazione di propri archivi online tramite YouTube.
Quello che tutto questo sta portando, mi sembra, non è quindi solo che non esistono più i “palinsesti” e il rapporto passivo con la tv: ma che forse, appunto, non esisterà più la tv in quanto tale. Non abbiamo ancora cominciato a pensare che i destini di crisi e ripensamento che le nuove tecnologie – insieme a mille opportunità creative e di fruizione – hanno portato nel giornalismo, nella musica, nel cinema, forse nell’editoria, possano riguardare anche la tv. Però rispondete a una domanda: oggi guardate la tv più o meno di dieci anni fa? O di cinque?
Io dico meno.

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14 commenti su “Quando tocca alla tv?

  1. vietatocosare

    Per quanto sia controintuitivo, le statistiche dicono “di piu'”. C’e’ una crescita regolare anno su anno in molti paesi, fra cui Italia, Regno Unito e Stati Uniti.
    A seconda di come viene posta la domanda, e’ possibile che nel tempo “tv” venga considerato anche l’uso della televisione come schermo quando si gioca con una consolle, ma di solito e’ escluso.

    A tutto questo si somma il consumo di tv su mobile/ipad ecc, che al momento non viene conteggiato in quelle ore, ma e’ possibile che fra pochi anni, con l’evoluzione dei consumi, la domanda “quante ore al giorno guardi la tv?” significhi “quante ore al giorno guardi programmi televisivi indipendentemente dal supporto”.
    Ad oggi comunque quelle ricerche si riferiscono al guardare la televisione dentro una scatola.

  2. cornholio

    Infinitamente meno. Diciamo, il 90% in meno. Se poi, appunto, intendiamo il “mezzo” televisore, la storia cambia, e l’hard disk ad esso collegato gira a mille.

  3. Giordano

    Meno!
    Però non è solo la gente ad essere cambiata ma è la TV che si sta darwinianamente estinguendo.
    Consideriamo la qualità della programmazione: 10 anni fa (sono un trentenne) si guardavano le trasmissioni televisive (Quark) e i film in prima tv e i telefilm in 1° serata (come X-files, per dirne uno).
    Una persona qualsiasi (orgogliosamente ignorante, mediamente intelligente o intelligente) si poteva sedere davanti alla tv e trovare qualcosa per poter passare un paio d’ore rilassandosi senza offendere il proprio cervello.

    Ora:
    -la qualità delle trasmissioni tv è sotto lo zero (ripetizioni ossessive di format decrepiti o divagazioni più o meno consapevoli nel trash); una buona idea nuova (es: Sostiene Bollani) viene “coraggiosamente” posizionata dopo la mezzanotte di domenica. L’orgogliosamente ignorante è il target di riferimento per il prime-time, salvo rare eccezioni.
    -film in prima tv non se ne vedono da un pò (forza premium!). L’altra sera credo abbiano trasmesso i transformers per la 3° volta quest’anno.
    – restano i telefilm trasmessi spesso con cambi di orari, interrotti a metà serie o riposizionati dopo mezzanotte.

    Se ne conclude che le persone (da mediamente intelligenti in su) trovano altre strade.
    Se sei il tipo di persona cui piace Quark e ora trasmettono Voyager è ovvio che provi a cercare soddisfazione altrove.
    Se sei un cinefilo i film li noleggi o li scarichi da Itunes, non ti rivedi lo stesso blockbuster ogni due mesi.
    Se ti piacciono i telefilm internet offre molto di più in termini di On-demand e dire che la Tv è obsoleta è solo un’eufemismo.

    Personalmente, l’idea di aspettare un tal giorno della settimana per vedere un telefilm, interrotto pure da pubblicità, mi pare superata tanto quanto la registrazione su vhs.
    Quindi mentre noi cambiavamo i nostri gusti (in meglio?) diventando più esigenti, la tv è cambiata in peggio. Il risultato è la disaffezione di cui sopra.

  4. schroeder

    Molto ma molto ma molto meno e qui mi ricollego al tuo post sulla trasmissione relativa alla scomparsa di S.Jobs. Ormai é divenuta maxi schermo casalingo di qualsiasi altro supporto e la si accende e segue ormai solo per pigrizia o compagnia in una stanza vuota. Non é più una questione di programmi di qualità. Semplicemente di scelta personale. Tu ascolti più la radio o i tuoi dischi/libreria iTunes?

  5. aleale

    praticamente come tv non la guardo più, ma come schermo per altro la guardo molto ma molto di più di cinque anni fa

  6. Jan Alexander

    Io mantengo inalterata la mia semi-independenza(*) dalla TV dai tempi delle VHS. Ora naturalmente con i mezzi digitali ho molta più scelta senza dover andare a ravanare negli scaffali impolverati nei sottoscala di videonoleggi sperduti, ma il palinsesto sono almeno due decenni che me lo faccio da solo.

    (*)sono satellizzato dal 1992, quindi nella fascia di Clarke qualcosa da vedere c’è sempre, e non vedo l’ora che abbia effetto la sentenza del pub inglese (sul Post non trovo l’articolo da linkare per chi non lo sa). Questo mi tutela un po’ dal “Daily Me”.

  7. Carlo M

    mentre voi siete qui a dire che la guardate meno, sky ha festeggiato i 5 milioni di abbonati, e io tendo a fidarmi più dei dati di sky che delle vostre impressioni.

  8. splarz

    personalmente la tv avevo smesso di guardarla quasi del tutto, poi ho scoperto sky e qualcosa lì guardo. i canali rai e mediaset non so cosa siano (eccettuato il defunto annozero). credo però di essere una mosca bianca: conosco molta gente che guarda con interesse tutti i tipi di reality esistenti.

  9. heilandstark

    Quindi nessuno non ha la TV a casa? Caspita!
    Non credo Direttore che la TV sparirà. Come dice Lei sta evolvendo, ma come sappiamo tutti stanno evolvendo anche le offerte di contenuti disponibili in rete e forse la TV anziché trovarsene indebolita ne trae vantaggio. Mi spiego: la navigazione e la fruizione di contenuti su Internet necessita interazione costante con lo strumento. Interazione che puo’ alla lunga stancare e lasciare posto alla comoda poltrona di fronte al megaschermo piatto. Se poi a questo si abbina un’ampliamento dell’offerta grazie ai canali satellitari che offrono tutto cio’ di cui umanamente si potrebbe fare a meno ecco che ci si ritrova con un consumo aumentato. Per non parlare poi dell’utilizzo in abbinamento col PC (perché mentre chatto, magari seguo anche la partita), la fruizione indispensabile delle foto dei cani e gatti su 25 pollici e delle console che fanno divincolare e fare sport!
    Dico di più: si vedono su Internet da diverse parti (Apple col suo telecomando, Youtube/leanback, Facebook Timeline) tendenze convergenti ad un uso più passivo della rete, portando elementi in favore della tesi che la TV è tutto fuorché in punto di morte.
    HS
    heilandstark.wordpress.com

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  11. Piccola Dorrit

    C’è una parte degli italiani che sta sempre con la televisione accesa e sul primo canale come quando c’era solo quello, ed è trasversale, cioè è composta da ceti diversi.
    Del resto non si può fare un discorso sull’uso o il disuso della televisione in Italia a prescindere dalla gestione attuale combinata tra televisione pubblica e privata dove il premier influenza politicamente la prima ed è il padrone della più parte della seconda.

  12. dan

    Se intendiamo come TV la fruizione di contenuti broadcast, non so come siano le statistiche italiane di oggi, ma senz’altro è destinata a una progressiva riduzione. Ma dubito che il mezzo TV inteso come schermo piazzato davanti al divano in salotto venga soppiantato dalla diffusione di nuovi device. Oggi l’utilizzo della TV per contenuti online o comunque digitalizzati è molto ridotto sia per la scarsa conoscenza delle modalità di connessione, sia per la scarsa offerta (in Italia) di contenuti facilmente fruibili. Ma penso che è lì che si andrà: broadcast per eventi in cui serve il live (sport, anteprime, eventi, forse news), e streaming unicast per tutto il resto (film, serie, documentari, programmi). Ma sempre principalmente tramite l’apparecchio televisivo

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