Cristiano Valli ricorda come molti abitanti di via Solari a Milano – dove sabato sera è morto un bambino per colpa delle auto in divieto di sosta – prima di sabato protestassero perché non gli era consentito di parcheggiare in divieto di sosta.
L’invito, se mai vi capitasse, è quello di andare a vedere quel che accade nei giorni in cui la polizia locale s’avventura ad elevare qualche sacrosanta contravvenzione. le persone si riversano in strada, dandosi la voce di telefonino in telefonino. escono da ogni portone in scene degne dei manzoniani scazzi del pane. e mulinando armi improprie e gergo da degenerati spiegano con la bava alla bocca ai vigili di levarsi dai coglioni. compatti, in piazza, a tutelare il proprio diritto all’occupazione abusiva di suolo pubblico
(10 settembre 2008)
So di essere un pessimo milanese perché vivio con le chiappe sull’auto e non uso i mezzi, peró in 30 anni ho preso solo due multe per lavaggio strade. Per restare nella zona incriminata, io in via Solari ho il dentista e il CAAF e mai ho dovuto parcheggiare in sosta vietata, ovviamente girando un po’ e arrivando sempre quei 5 minuti in anticipo per aver tempo di cercare.
Spero che quanto accaduto serva al Comune per trovare la forza di combattere una volta per tutte la sosta selvaggia, ricordandoci peró che siamo la città in cui un comitato di genitori scrive una lettera al Corriere della Sera per rivendicare il diritto costituzionale a parcheggiare in seconda e terza fila quando portano i figli a scuola……quando, per inciso, 100 m avanti c’é tutto il spazio che si vuole.
Bisognerebbe attuare una campagna d’opinione che abbia lo scopo di promuovere la legalità e soprattutto di far sentire degli escrementi umani quelle persone che protestano perché non possono compiere delle infrazioni. Secondo me la strada verso la costruzione del senso civico passa anche dalla pubblica deplorazione di chi senso civico non ne ha. Un sistema potrebbe essere mettere sotto il tergicristallo di chi è in seconda fila un foglio con stampato “Sei un assassino”.
OT
Forse era meglio “abbiano protestato”.
Per il resto, a Roma capita di peggio: spesso i vigili neanche si muovono, per simpatiche pressioni interne.
Ciao,
Alessandro
beh insomma, lo sa qualsiasi persona che ragioni: l’italia è ridotta com’è ridotta perché quelli che urlano contro gli automobilisti che non si fermano sulle strisce sono gli stessi che quando prendono la macchina non si fermano sulle strisce.
@carlo: mi sa che non hai tutti i torti :-(
@carlo: sempre gli stessi che le precedenze sono tutte loro, per legge naturale, che si incazzano quando qualcuno gli sfaracchia in autostrada, salvo poi incollarsi al culo di chiunque osi rallentare il loro importantissimo procedere? Impossibile non conoscerne, sono il vero tessuto sociale italiano: siamo noi.