Appena l’ho vista sulle agenzie e sui siti, questa notizia oggi mi ha suonato un campanello.
A MILANO TRA I COGNOMI IL CINESE HU SCALZA SCIUR BRAMBILLA
E ho pensato, e scritto su Twitter: questa è la tipica “curiosità” con cui i giornali vanno a nozze, e domani ce la ritroveremo ovunque come se fosse sintomo di epocali cambiamenti in realtà già avvenuti, e ottuagenari d’anagrafe o di spirito si diranno “signora mia”. E anzi, qualcosa del genere lo abbiamo già letto altre volte, mi è parso di ricordare.
Ma come ha invece ricordato meglio Francesco Costa, non era “qualcosa del genere”.
Stavo proprio per dirlo che la notizia gira da un sacco e io l avevo letta sulla settimana enigmistica:D
ora ci diranno che il coccodrillo bianco è in realtà un drago bianco (cinese).
Ormai il cognome Hu primeggia addirittura a Barge (Cuneo), comune di quasi 8000 abitanti, ben 1000 dei quali sono cinesi (che non hanno alcuna intenzione di divenire cittadini italiani, perché, se lo facessero, perderebbero la cittadinanza della loro patria. Fatto per loro inconcepibile).
P.S. meglio sarebbe stato dire che il numero dei cognomi cinesi è assai limitato, visto che più che di cognomi familiari, si tratta di cognomi di “gentes”.
Questa gara a “io lo sapevo già” e “io sono troppo avanti” (come la gallina della Barilla) mi pare piuttosto insensata, a Caterpillar per esempio ne hanno parlato ieri, tra l’altro con un buon servizio, non credo che a Caterpillar siano tutti ottuagenari. Uffa.