Un popolo di

In questi giorni, guardando le partite degli Europei di calcio come molti di voi, mi sono trovato a riflettere, fare battute ad alta voce, scambiare critiche col vicino, sulle inadeguatezze dei telecronisti e commentatori Rai: come molti di voi. E ne ho poi lette molte altre su Twitter, alternate ai commenti sulle partite e sul gioco, e forse più numerose. E ho letto auspici di avere commentatori più misurati, con migliori padronanze dell’italiano, con qualche senso dell’ironia, qualche distanza dalla retorica e della banalità, eccetera. E mi sono ricordato di aver scritto cose del genere persino in questa longeva rubrica, ai mondiali due anni fa, o agli europei quattro anni fa, o ai mondiali sei anni fa, o forse persino agli europei di otto anni fa. Prima, non c’era Vanity Fair, se no avremmo commentato le inadeguatezze di Nicolò Carosio.
E insomma, su Twitter ho letto anche un’analisi – altrettanto vetusta ma esatta – su come il calcio renda i maschi tutti uguali, tutti a comportarsi allo stesso modo, stesse reazioni, stessi linguaggi. Era una critica femminile, ma io l’ho interpretata anche come una rassicurazione rispetto alla nostra continua pretesa di essere “diversi”, “unici”. E invece il ripetere le stesse cose intorno al calcio, da sempre, ci rimette al nostro posto e ci ricorda di quanto siamo banali e prevedibili. Persino nel criticare i telecronisti. Che forse lo fanno apposta: ci sembrassero più intelligenti, colti e capaci di noi al bar, sarebbe umiliante. Sono invece un grande fattore di rassicurazione sociale. Credo lo facciano apposta. Servizio pubblico.

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5 commenti su “Un popolo di

  1. alfb

    Come si fa addirittura a leggere un'”analisi” su Twitter? In realtà era sicuramente un link, ma era divertente segnalarlo.

  2. Giordano

    Ma no…non molliamo! SERVIZIO PUBBLICO…non dovrebbe avere un ruolo pedagogico? Cercare di migliorarci, di insegnarci qualcosa? Quark invece che il Grande Fratello?
    Che poi non si vuol mica la luna…basta solo non sentire una persona pagata per dire che se il tiro fosse stato più basso l’attaccante avrebbe fatto goal. Se voglio questo la vado a sentire al bar, col commenti dei compagni di birra…

  3. uqbal

    Oddio, questo post sembra fatto apposta per farmi sembrare bastian contrario! E siccome si criticano le pretese di unicità, questo è il bastianismo n.1.

    A me i commentatori non sembrano poi male, bastianismo n.2, per due ragioni: innanzitutto non mi dànno chissà che impressione di ignoranza, in secondo luogo, non puoi esprimere in endecasillabi sciolti ed eloquio ricercato qualcosa che è estemporaneo ed utilitaristico.

    Bastianismo n.3: non mi piace seguire il calcio, con l’eccezione delle partite della nazionale, anche perché trovo il chiacchiericcio tifoso, le analisi e controanalisi da bar e l’umorismo calcistico abbastanza stancanti dopo 5 minuti.

    E cmq, a ritroso nel tempo, prima di Carosio c’è Pizzul. “Si gioca in un fazzoletto” mi rimbomba ancora nelle orecchie.

  4. Ste

    Della telecronaca riesco a sopportare tutto, men due cose: l’eccessiva esagitazione e le statistiche di tutti i santissimo incontri fatti fino ad allora. Non accade niente? Buttiamo una statistica li’ per li’ che male non fa.
    (Ovviamente si tratta di gusti personali).

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