Diario parigino. Entro in una libreria di Montparnasse e chiedo della biografia appena uscita di Jacques Anquetil. Il commesso mi chiede: “Ma chi è?”. Chiamo il direttore. “Il vostro commesso – dico – non sa chi era Jacques Anquetil”. Il direttore al commesso: “Sei il disonore della Francia!”
(Sofri, quello anziano, sul Foglio di oggi)
E perché mai Sofri, quello anziano, deve umiliare un commesso?
credo sia una tradizione consolidata della sinistra extraparlamentare. non ti discuton mai di te con nulla, vanno dal tuo capo a pretender che ti metta in riga. e dal capo non si aspettan di meno.
francamente non saprei dirti se lo stalinismo abbia avuto direttamente o indirettamente un peso in tutto ciò, o se sia una inclinazione naturale.
Antropologia spicciola: mentre la sinistra extraparlamentare gode nell’umiliare commessi di libreria, forse per il retaggio stalinista, i moderati e liberaldemocratici italiani si eccitano umiliando camerieri, come si può notare praticamente ogni volta che si va al ristorante o anche solo in pizzeria. Che dipenda dal retaggio fascista?
Stalinismo, retaggio fascista, ristoranti… Ma poi, se la biografia era appena uscita, non stava in bella mostra al centro del locale?
Ha tutta l’aria di un aneddoto fittizio, probabilmente pretesto per l’articolo che introduce (che non ho letto).
Dell’interpretazione dell’aneddoto non mi curo troppo… semmai, azzardo, un maggior e ben noto sciovinismo dei cugini francesi – solleticato dal Sofri?- che ne dovremmo avere un po’ anche noi, invece di disprezzare per primi i nostri campioni.
… un’occasione, invece, per ricordare Anquetil, di cui m’ero invaghita da ragazzina, il normanno… la posizione a uovo… così ermetico diverso ed ermetico rispetto ai nostri corridori, per il quale mi sorbivo il processo alla tappa, con tutti le storie da domenica del corriere, di mamme sorelle e nonne, di Zavoli.
sorry dorrit, ma ‘nostri’ de che? io apprezzo le persone, non mi inorgoglisco più o meno a seconda del loro passaporto come fosse un mio merito esser nato a mia insaputa in questo o in quel paese lì.
… appunto…
Ricordo che parecchi anni fa Sofri, quello anziano, aveva problemi seri di salute.
Se è a Parigi per librerie, probabilmente ora sta meglio.
Sono contento per lui e per i suoi cari
(NON è sarcasmo)
Che brutta cosa quella di chiamare il direttore, davvero brutta. “Ah, signora mia, non c’è piu religione, ma fortuna che c’è il direttore a raddrizzar la schiena a quel debosciato d’un commesso ignorante! “. Mah.
Scusate se insisto, ma l’aneddoto è scherzoso e serve a mettere in luce il carattere francese, non ad umiliare un commesso! Sofri prende la palla al balzo e la lancia con assist preciso al direttore francese. A me interessa perchè la sua incomprensione su questo blog serve a mettere in evidenza quanto siamo diversi noi italiani.