Domandina per Rosy Bindi

Attaccata sempre più spesso e con efficaci controbiezioni – anche se a volte con modi sgarbati e petulanti – per le sue opinioni drasticamente ostili al matrimonio gay, Rosy Bindi (di cui ho già provato a indagare i meccanismi mentali, con qualche presunzione) ormai riduce sempre più i suoi argomenti a un meccanico “è contro la Costituzione”. L’impressione è che da un momento all’altro non le resti che dire persino “cari ragazzi, io personalmente sono favorevole ma è contro la Costituzione, non dipende da me”.
Ma anche ammettendo che il matrimonio tra persone dello stesso stesso sia in contraddizione con le norme della Costituzione (non lo è, ma ammettiamo), la cosa che non capisco è come mai nessuno, con calma e serenità, faccia alla Bindi una proposta elementare, prevista dalla Costituzione stessa:

«Ok, allora le cambiamo. Lei è d’accordo? E se no, cos’ha in contrario?»

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23 commenti su “Domandina per Rosy Bindi

  1. Piccola Dorrit

    Chissà, se dovesse esserci un cambiamento nel look monocromo di Rosy Bindi, forse qualcosa di nuovo potrebbe accadere anche nella sua testa e invece di un “dico”, che appunto in realtà è un’afasia, potrebbe spuntare un “consento”: un condiscendere, cioè, alla libertà individuale.

  2. Leonardo Musci

    Sofri, scusi, ma non basterebbe ricordarle che tra i principi fondamentali della Costituzione c’è la parità di diritti assoluta tra cittadini? l’hanno menata tanto ai tempi di Berlusconi che i primi 12 articoli erano veramente intoccabili…
    la Costituzione è discriminante verso le coppie non sposate e perciò la richiesta di matrimonio da parte degli omosessuali è più “costituzionale” di quanto non sembri alle varie rosybindi nostrane

  3. uqbal

    Leonardo

    Il punto in realtà è che neanche la Costituzione è un ipse dixit valido (perché gli ipse dixit sono intrinsecamente non validi) . Sono d’accordo che nella Costituzione non c’è scritto quel che ci legge la Bindi. Ma se ci fosse scritto davvero che gli omosessuali non si devono sposare, allora non è che un liberale direbbe: “Ah, ok, allora niente”. Direbbe: “Ah, beh, cambiamola questa Costituzione”.

    Il problema è che gli ipse dixit sono molto rassicuranti, e che la libertà di cambiare i propri principi e leggi fondamentali ogni volta che serve fa decisamente paura, perché sembra aprire le porte ad ogni arbitrio. In parte è così, ma non c’è modo di aggirare l’ostacolo. Si può solo essere molto onesti intellettualmente, rigorosi, precisi e curiosi nell’esame di ogni istanza etica e sociale.

    Non per caso i diritti sono tutelati meglio in UK dove una Costituzione non c’è che in Italia, dove la Costituzione c’è ma non può -non le compete neanche- sostituirsi alla testa degli uomini.

  4. ilbarbaro

    E se la smettessimo di porre tanta insistenza sulla questione omosessuale e guardassimo alle unioni civili in senso più ampio? Per esempio tra separati non ancora divorziati, o tra anziani che vogliono garantirsi assistenza reciproca ecc.?
    Porre la questione solo in termini di matrimonio omosessuale non è solo fuorviante e autolesionista, è riduttivo e ipocrita.
    Infine, perché non ricordare che sulle questioni morali e religiose, proprio perché profondamente intrecciate, i cosiddetti padri costituenti si divisero profondamente e faticarono a trovare una sintesi efficace, la cui difettosità ancora paghiamo?
    La nostra Costituzione andrebbe profondamente riformata in senso civile, ma con una classe politica arretrata, ipocrita e bigotta è impossibile. E Rosi Bindi è nata e cresciuta in seno quella classe politica e si è alimentata di quella cultura.
    Serve ricordare che il cosiddetto governo dei tecnici non “riesce” a trovare la quadra per far pagare l’IMU alla più vergognosa delle caste?

  5. Epicuro

    Ragione hai ragione, non ci piove, ma a me quando si parla di modifiche alla costituzione viene sempre una sensazione sinistra. E’ un po’ come per le centrali nucleari. Non sono antinuclearista (ma nemmeno della lista “Asfalto che ride” resa celebre da Hendel/Pravettoni) e la cosa, ben fatta e a certe condizioni, potrebbe anche starmi bene. Ma non qui in Italia, dove sono praticamente certo che i muri di contenimento alla fine risulterebbero farciti di pentiti, i costi lievitati di dieci volte, i tempi infiniti e così via.
    Insomma: tu ti fideresti a far modificare la più importante delle nostre leggi da un parlamento che poco tempo fa ha detto che sì, la rubiconda Ruby poteva benissimo essere la nipote di Mubarak? Proprio sicuro sicuro?

  6. uqbal

    Epicuro

    Questa retorica del “Ma in Italia…” non porta a niente. Se si decide di cambiare la Costituzione, o di costruire un centrale nucleare o di scavare un tunnel ferroviario o di aprire un ospedale, si dà per inteso che la valutazione di opportunità parte dal presupposto che le cose vengano fatte in maniera corretta.

    Altrimenti è tutto inutile.

  7. Epicuro

    uqbal
    Che abbia ragione l’ho detto, mi pare (ammesso che poi ce ne sia bisogno, il che pare tutt’altro che lampante). Non riescono a sfornare una legge elettorale presentabile, per dirne una delle mille possibili, cosa ti fa pensare che con la Costituzione andrà meglio? Che ti devo dire, sarò pessimista, ma a me il presupposto di cui parli (in linea di principio correttissimo e del tutto condivisibile) in Italia semplicemente non pare molto realistico.
    Comunque, andando a stringere, da qualche parte potrebbe anche portare: magari a concentrare il fuoco dell’opinione pubblica su un parlamento un po’ meno farsesco.

  8. Daniele Viotti

    Caro Sofri alla sua domanda la Bindi ha già risposto quando l’abbiamo incontrata noi a Torino. Meglio: si è fatta e si è data la risposta. Immagini lei quale. Qui può verificare se la sua immaginazione le ha suggerito la risposta corretta: http://www.youtube.com/watch?v=iK99qVmnDP4&feature=plcp

    Il Barbaro: matrimonio omosessuale (ovvero allargamento dell’istituto esistente anche per gay e lesbiche) e introduzione delle unioni civili per tutti sono due argomenti entrambi importanti ma distinti. Le seconde non possono ricomprendere anche i primi.

    Dalecooper: infatti in Francia e Inghilterra stanno per introdurre il matrimonio e in Germania ci stanno pensando (ma hanno già unioni civili molto simili, come contenuti, al matrimonio).

  9. Epicuro

    uqbal
    A me per esempio importa. Sono uno di quei gonzi che si ostina a sperare di vedere gli Stati Uniti d’Europa o qualcosa di simile prima di crepare. Resto sufficientemente convinto del fatto che abbiamo più in comune io, un francese, un inglese e uno spagnolo (sì, sembra l’inizio di una di quelle barzellette, lo so) di un texano, un californiano e un newyorkese.
    Come vedi ognuno ha le sue, di illusioni.

  10. fausto57

    Uffi…. sempre battaglie al ribasso. Come quando si voleva la parità per le donne di fare il militare e io ero per abolirlo anche i maschi, il militare………..

  11. bobryder

    Premesso che(cosa che la Bindi fa finta di non comprendere, spero, per la sua lucidità mentale e il ruolo che occupa) l’arcigay e altre associazioni vogliono semplicemente che lo stato(mica la Chiesa) riconosca l’unione tra due persone dello stesso sesso e quindi la parola matrimonio è tirata in ballo da chi NON vuole concedere tali diritti(per far contento chi,indovinate?),il punto centrale è però un’altro;dovremmo chiedere alla Bindi:ma le i che bercia tanto di Costituzione lo conosce l’articolo 2,no?e il 3, nemmeno?Per facilità di lettura dell’eventuale lettrice Bindi, in maiuscolo le aprti più pregnanti:
    art.2:La Repubblica riconosce e GARANTISCE i DIRITTI INVIOLABILI DELL’UOMO, sia come singolo sia nelle formazioni sociali ove si svolge la sua personalità, e richiede l’adempimento dei doveri inderogabili di solidarietà politica, economica e sociale.
    art.3:TUTTI i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge, SENZA DISTINZIONE DI SESSO, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali.

    È compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico e SOCIALE, che, limitando di fatto la libertà e l’eguaglianza dei cittadini, IMPEDISCONO IL PIENO SVILUPPO DELLA PERSONA UMANA e l’effettiva partecipazione di tutti i lavoratori all’organizzazione politica, economica e sociale del Paese.

  12. bobryder

    Chiedere la modifica della Costituzione sarebbe dare ragione alla fandonia per cui il le unioni di fatto(è questo il nome,detto comunque che se pure fosse denominato matrimonio,e fosse legiferato come in Spagna,io sarei favorevole)sono contro la Costituzione.Io sono credente ed etero ma sono convinto(basta una lettura del Vangelo) che Gesù Cristo(mai mancanza di controprova fu più dolente) non la penserebbe come le alte sfere vaticane.

  13. bobryder

    ps: pare che(mi sono evitato l’intero discorso) il centrista Bersani abbia parlato di diritti gay al finale della festa dell’un…democratica.Tra un paio d’anni(in caso di vittoria elettorale)ne riparleremo, alla categoria(prettamente pd) dei “sogni infranti” o-a piacere- delle “promesse da marinaio”.(“ma come fanno i marinai a baciarsi tra di loro a rimanere veri uomini però”:chiedo venia… ma oramai le promesse elettorali del pd mi ispirano solo scherno).

  14. bobryder

    Chi crede ancora che in Italia si faranno le unioni tra gay non ha ancora capito l’influenza del Vaticano sulla politica italiana e-dal punto di vista di principio-è per la cittadella papale un’opposizione ancora più importante di quella al divorzio, paragonabile forse(ma con molti meno, per non dire nessuno, argomenti a favore suo) a quella contro l’aborto.Eco, ci vorrebbe una mobilitazione come quella degli anni ’70 ma allora l’aborto(il diritto di) fu una conseguenza sociale della legge sul divorzio(e del no al referendum del ’74) oggi il paese è molto più a destra di allora e,calcolando i progressi occidentali in genere,culturalmente,in proporzione ad allora, più arretrato.Personalmente se ci sarà da firmare una proposta di iniziativa popolare su tale tema, lo farò.Ma credo saremo in pochi.Mi auguro di sbgliarmi(difficile,purtroppo).

  15. bobryder

    Risposta(prevedibile) di Rosy Bindi:no (grazie).
    e perchè?:
    risposta no.2(prevdeibile) di Rosy Bindi:perchè il matrimonio è un istituto sacro
    domanda no.2(facoltativa):ma,se si parlasse solo di unioni di fatto,con dei diritti precisi, sull’assistenza e i beni, e nessun legame con il matrimonio inteso in senso cattolico?
    risposta no.3(ibidem) di Rosy Bindi:non ci piacciono questi escamotage,il matrimonio è sacro.
    Tra i proverbi toscani “non c’è peggior sordo di chi non vuol sentire ” è tra i più esportabili.Specie tra possibili vicepremier(sic) futuri.

  16. ilbarbaro

    @Daniele Viotti
    Quali sono gli argomenti a sostegno? Ho idea che si abbia del matrimonio una visione puramente religiosa e sacramentale, non civile e civilistica. Se è così, la posizione non è solo contraddittoria, è ipocrita. Il matrimonio omosessuale, in quel senso, è biblicamente inconcepibile. Il matrimonio, invece, è innanzitutto un contratto che eroga effetti civili, di fronte a una comunità (il Paese, la Nazione, lo Stato): è un’unione, di soggetti. Per questo la regolamentazione delle unioni civili può comprendere e comprende quelle omosessuali; non il matrimonio.

  17. Daniele Viotti

    @ Il Barbaro
    Un solo argomento: tutti i cittadini sono uguali di fronte alla legge. E quindi delle due l’una: o noi omosessuali non siamo uguali di fronte alla legge oppure si deve allargare l’istituto del matrimonio (quello che c’è ora) anche a lesbiche e gay.
    Ovviamente qui si parla del matrimonio civile (e dei suoi effetti civili) e niente affatto di quello religioso (e delle sue implicazioni).
    Una seconda argomentazione, subordinata all’idea di eguaglianza, è la seguente: ad oggi con l’espressione “unione civile” non si dice praticamente nulla. Cosa conterrebbero? Quali effetti avrebbe? Quali diritti e quali doveri sarebbero ricompresi o esclusi? Chi sostiene le unioni civili cominci a fare chiarezza su questo punto. In ogni caso, volendo fare un istituto nuovo anche per le coppie eterosessuali si tratterebbe di qualcosa che ha meno “cose” del matrimonio. Per questo la regolamentazione delle unioni civili non può essere la risposta. Il matrimonio invece sì. :-)

  18. pifo

    E’ semplice ma profondamente scorretto, oltre che controproducente, misurare con il “Bindi” le difficolta’ che in Italia incontra un’ eventuale legge per estendere il diritto di matrimonio alle coppie omosessuali. Dalecooper esprime bene questo errore di metodo nel quale incappa anche Sofri.

    In molti paesi occidentali (anche non “cattolici”) le leggi per estendere il matrimonio alle coppie gay procedono con lentezza e si avviluppano in sofisticate discussioni giuridiche simili a quelle alle quali sembra “aggrapparsi” la Bindi. Nella stessa Germania le cose non sono cosi “facilmente” avviate a soluzione (come lascia intendere Viotti), l’ultima sconfitta parlamentare in tal senso ha la data recente del giugno 2012: le proposte si susseguono e spezzano spesso le coalizioni al loro interno. La liberale FDP (il partito del potente ministro degli esteri Westerwelle, omosessuale, per intenderci) si oppone decisamente alle diverse proposte avanzate dal blocco SPD/Gruene/Linke, sposando in questo modo le posizioni CDU/CSU.

    Queste difficolta’ sono spesso riflessi di posizioni culturali “prevalenti” nei paesi stessi: sebbene le stragrandi maggioranze delle persone dichiari improcrastinabile estendere alle nuove tipologie di coppie di fatto molti dei diritti civili contratti dai coniugi con il matrimonio, la stessa “maggioranza” si ridimensiona nel momento di estendere l’istituto civile del matrimonio alle coppie omosessuali. Esiste (o persiste), culturalmente, in paesi avanzati, il concetto che il matrimonio sia un istituto finalizzato anche (non solo !!!) alla tutela sociale della famiglia e non solo dei coniugi. Sono posizioni culturali discutibili, opinabili ma legittime e a nulla serve scatenargli contro delle campagne e delle crociate.

    Riconoscere queste difficolta’, cercare di metabolizzarle culturalmente ed applicarsi per superarle con una intelligente azione politica di medio e lungo periodo (tutta da ripensare purtroppo), invece di accanirsi “ad personam” contro questa o quella legittima posizione, servirebbe innanzitutto a migliorare la condizione di vita di tante persone e poi, probabilmente, a sbloccare la situazione ed avviare davvero a compimento un cambiamento che e’ necessario nei fatti e nella storia.

    Le domandine andrebbero rivolte allora anche ad altri: “Ma non sapete fare nulla di meglio che sbattervi sulle affermazioni della Bindi? Se il PD (purtroppo) e’ l’unico “strumento” politico e l’unica prospettiva che questo paese possiede per migliorarsi, e’ tanto intelligente continuare a menargli il martello sugli alluci? ”

    Saluti.

  19. Piccola Dorrit

    CaroPifo, non vedo proprio scorrettezza. E’ la Bindi presidente di partito e quindi responsabile? E per l’appunto che dire di certe sue affermazioni del tipo ‘se non vi sta bene andate in un altro paese’ o, visto che questo matrimonio “non s’ha da fare”: ‘inventatevi voi qualcos’altro’.

    Forse, all’epoca, non eravamo nemmeno pronti culturalmente per la repubblica, il voto alle donne, il
    divorzio e l’aborto.

  20. ilbarbaro

    @Daniele Viotti
    Essere omosessuali non vi rende più uguali degli altri. Unione civile significa matrimonio, ma esteso rispetto all’accezione corrente a coppie di individui che desiderino sottoscrivere un contratto che li obblighi agli stessi vincoli del matrimonio per come è stato concepito fin qui, derivandolo dal concetto religioso. Se certi omosessuali fossero meno suscettibili e più attenti ai diritti di tutti, oltre che, anzi spesso soltanto ai propri, non avrebbero bisogno di sentirselo spiegare.
    Io non mi sento di discriminare gli omosessuali per proporre un istituto diverso, a cominciare dal nome. E forse non sono io ad avere un problema, innanzitutto di identità.

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