Mi è capitato qualche altra volta di accennare qui a Dynamo Camp, che è una cosa e un posto che oggi hanno fatto di nuovo commuovere e entusiasmare me ed altre migliaia di persone che si sono trovate insieme sulle pendici dell’Appennino Pistoiese.
Dynamo Camp esiste dal 2005 e si occupa di organizzare delle vacanze di una decina di giorni in un luogo stupendo, accogliente e premuroso per bambini con malattie molto gravi che vengono da tutto il mondo. Il luogo è una grande tenuta che è stata riconvertita a quest’uso, con la costruzione di strutture eccezionali e curate in ogni dettaglio e la ristrutturazione di quelle esistenti (c’è una piscina, una fattoria con animali e cavalli, una radio, uno spazio per arrampicate, e molte altre cose ancora). Quest’anno ci sono stati 1067 bambini: furono 80 il primo anno. I responsabili di Dynamo Camp parlano con ospedali e medici in molti luoghi del mondo e accolgono le proposte sui bambini da ospitare, gratuitamente. Tutto si basa su finanziamenti privati e migliaia di contributi grandi e piccoli. E sul lavoro di moltissime persone: Dynamo ha costruito decine di posti di lavoro, un rapporto fortissimo col territorio circostante e la comunità locale, e una grande scuola di volontariato che raccoglie la disponibilità di centinaia di persone ogni anno.
Mentre visitavo di nuovo con i miei figli questo posto – oggi e domani sono i due giorni in cui Dynamo apre ai visitatori, e arrivano migliaia di persone – spiegavo loro che la qualità di un’iniziativa così ambiziosa e delicata si vede dall’attenzione con cui sono curate le piccole cose, e dalla sua capacità di generare complicità e orgoglio in chi vi partecipa: prendetemi alla lettera quando dico che le persone che se ne occupano, dai fundraiser ai giardinieri, sono eccezionali. E poi da una terza cosa, che insieme a queste è stata al centro della presentazione mostrata oggi ai visitatori ipnotizzati, e che è la sua missione: dare giorni di felicità, motivazione e normalità ai bambini che ci arrivano reduci da una vita molto difficile e poco normale. Vedere le loro immagini e sentire i loro racconti è una cosa che innanzitutto commuove, e poi – come dice la dedica allegata al tricolore che i carabinieri di Pistoia hanno voluto regalare a Dynamo Camp – “rende orgogliosi di essere italiani”.
Sono sul treno, sto tornando con questa giornata ancora addosso. Mi dispiace per questa volta – però potete ancora improvvisare di andarci domani -, ma sarò più puntuale nel ricordarvi il prossimo “Open Day” di Dynamo Camp: perché andarci è una cosa preziosa, di cui mi ringrazierete.
grazie sofri. sì faccia così ce lo ricordi