Prime informazioni sul libro che ho scritto e che esce il 7 maggio, ora che ne abbiamo parlato a Perugia al Festival del Giornalismo, che si fissano le prime presentazioni (alla Fiera del Libro a Torino il 15 maggio, per cominciare), e che arrivano le prime domande.
– il libro si chiama “Notizie che non lo erano” e la copertina è quella qui a destra. Lo pubblica Rizzoli.
– benché ne conservi il nome a cui siamo affezionati e che è diventato una specie di neologismo, non è una raccolta delle rubriche settimanali che si chiamavano così (sarebbe stato noioso e datato). È invece una scelta delle più esemplari, impressionanti o divertenti tra le centinaia di notizie false di cui in quella rubrica e al Post ci siamo occupati negli ultimi anni, riraccontate con ordine e viste da oggi; ma è anche una descrizione delle diverse dinamiche che fanno sì che le testate giornalistiche italiane ne siano ogni giorno così piene, ed è anche una riflessione sulle implicazioni di tutto questo.
– ma tranquilli, è tutto diviso in singole storie e capitoli brevi che ci riflettono sopra, e i frequentatori di questo blog sanno di non rischiare il saggio pesante e noioso. Siamo qui a raccontare storie e a capire come funzionano.
Più avanti ne riparliamo.
(su temi simili, ma con un approccio più scientifico, consiglio molto a chi interessi la questione dell’accuratezza del giornalismo il libro di Craig Silverman tradotto dal Post)
Mi sarei aspettato un commento su questa vicenda:
Una affermazione estrapolata da un diaologo tra la Boldrini e un vecchio Partigiano si è trasformata in un coro di proteste a difesa della conservazione dell’EUR.
http://roma.corriere.it/notizie/cronaca/15_aprile_19/architettura-fascista-storia-assurdo-demolire-capolavori-3a630664-e662-11e4-aaf9-ce581604be76.shtml
Non sono sicuro che c’entra con questo tuo libro sulle notizie troppo belle per essere vere. Sono incappato in una “resistenza” alla verità di wikipedia: alcuni wiki-autori non accettano un fatto storico (perchè cozza – duramente – con la loro memoria) e impediscono la correzione di una pagina nonostante siano state fornite le prove tangibili di questo fatto (ovvero pagine di quotidiani dell’epoca). (S)fortunatamente il fatto storico in questione è… la data della festa della mamma negli ultimi 60 anni. Ho riassunto la storiella qui http://andreabaragi.blogspot.it/2015/05/ledipeo-wikipedico.html , potresti trovarla divertente. La nostra memoria vale più di una pagina di giornale?