C’è una bella intervista di Marco Nese al capo di Stato Maggiore della Marina militare, Giuseppe De Giorgi, sul Corriere della Sera: sull’immigrazione, e i barconi, e i salvataggi, eccetera. Dico bella perché l’intervistato sembra sapere di cosa parla, e ascoltare le persone che sanno di cosa si parla non è frequente, è sempre interessante e offre informazioni concrete.
In particolare, per via di un precedente ragionamento, metto da parte questa opinione dell’ammiraglio De Giorgi.
«Se io fossi un terrorista non sceglierei i barconi per approdare in Italia — dice l’ammiraglio Giuseppe De Giorgi, capo di stato maggiore della Marina —. Ci sono tanti modi per entrare nel nostro Paese, ma francamente intrufolarsi tra i migranti non mi sembra la scelta più saggia. Non puoi portare armi, sei sottoposto a controlli della polizia, visitato dai medici, isolato nei centri di accoglienza. Tutto può essere, ma io credo che qui non arrivano i terroristi, arriva chi scappa dai terroristi. Più si allarga l’area di influenza dell’Isis e più aumenta il flusso dei disperati».
Già, molto saggio e sensato.