La parte autobiografica chevvenefregavvoi è che stavo disegnando la tesi curvo su un tecnigrafo, squadre e molle e china e lamette. Il resto della storia è che la canzone era in realtà un’altra canzone, “True” degli Spandau Ballet, formidabile ballata sdolcinata che avercene, che era del 1983 (lì ancora dovevo iscrivermi, all’università), una delle diverse cose buone di quel disco degli Spandau Ballet. Ma il campionamento di “True” è quello che regge anche tutta “Set adrift on memory bliss” dei P.M. Dawn, che uscì il 5 ottobre 1991, 25 anni fa, i tempi del tecnigrafo. E loro ci aggiunsero non solo un ottimo rappato ma pure altre invenzioni e venne una cosa così forte che ancora oggi piace a mia figlia tredicenne.
Loro due non hanno mai più avuto un successo simile: uno ha passato e creato guai grossi, l’altro è morto lo scorso giugno a 46 anni. Io presi un buon voto e devo loro qualcosa.
This much is true
Abbonati al
Dal 2010 gli articoli del Post sono sempre stati gratuiti e accessibili a tutti, e lo resteranno: perché ogni lettore in più è una persona che sa delle cose in più, e migliora il mondo.
E dal 2010 il Post ha fatto molte cose ma vuole farne ancora, e di nuove.
Puoi darci una mano abbonandoti ai servizi tutti per te del Post. Per cominciare: la famosa newsletter quotidiana, il sito senza banner pubblicitari, la libertà di commentare gli articoli.
È un modo per aiutare, è un modo per avere ancora di più dal Post. È un modo per esserci, quando ci si conta.
Io preferivo i Duran Duran ,per tacere dei cantautori italici che,prudentemente,già cominciavano ad albergare nel mio cuore.Duran,Spandau,il piumino,la pizzetta rossa.Ci sarebbe da farne un Proust 2-no,anzi-3.0