Dalla bella lettera pubblicata oggi nella sua rubrica su Repubblica da Concita De Gregorio.
“Via dei Lucani è solo una strada, decentrata, delle decine che a San Lorenzo si incrociano e si popolano di gente che si riconosce e si saluta, che entra nelle botteghe (purtroppo ormai poche), che va in edicola, che mangia un gelato. Il nostro è un quartiere di Roma storico, una città universitaria, come Kreuzberg a Berlino, dove si respira tutta la meravigliosa fame di cultura e di socialità degli studenti. Un quartiere dove si leggono libri nei pub, si organizzano concerti. Qui vivono attori, intellettuali, le archistar ristrutturano appartamenti da rivista, ma soprattutto qui vive moltissima gente ‘normale’”.
“Di tutto questo nella rappresentazione mediatica di questi giorni non c’è niente. C’è solo un materasso lurido, le crepe nel muro, i calcinacci, i bidoni rivoltati, i pranzi vomitati, gli aghi, la violenza, il sangue di una bambina che è morta. A sedici anni. E tutti noi non osiamo nemmeno parlarne, ogni parola ci sembra inopportuna ed inefficace. Quello che vogliamo dire è che non è così che vanno le cose a San Lorenzo, o quantomeno non solo così. Qui siamo stanchi della droga sì, ma anche di banalità e semplificazioni, di sentenze emesse da lontano, di prediche patriarcali, di ovvietà spacciate per analisi geniali”