Urtare, come con gli spigoli

Bisogna isolare e delimitare gli argomenti di cui si parla, perché se no la complessità e le questioni immense e i benaltrisimi si portano via ogni discussione, e quindi questa non è una riflessione sul razzismo, che avrebbe bisogno di giornate e sarebbe utile, e non di poche righe di un post.
Scrivo solo una cosa a beneficio, spero, dei benintenzionati o degli imbarazzati che dopo si scusano: la frase “mi dispiace se posso avere urtato la sensibilità di qualcuno” è esattamente quella che conferma il tuo razzismo, ovvero il ritenere – con paternalistica sufficienza – che ci sia qualcuno che si sia offeso, e che tu non potessi immaginarlo e che il problema sia scusarsi con lui/lei invece che cambiare te (e la cultura che crea te) e il pensiero che hai rappresentato, e che tuttora rappresenti.
Quella frase è nello stesso campionato di “ho molti amici gay”.

Poi non è facile per niente, cambiare quella cultura, cambiare il modo in cui si è stati educati, cambiare le teste, e in molti casi sarà già tanto se si impara a controllarsi avendo capito perché, almeno: però è di quello, che stiamo parlando, non di scusarsi con delle tribù dai bizzarri costumi diversi dai propri, né di riparare a un singolo occasionale torto, inflitto con casuale sbadatezza.

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