Giovedì scorso il presidente degli Stati Uniti Joe Biden ha citato l'”Armageddon” riferendosi alle intenzioni di Putin e della Russia, in una formulazione interrogativa e ipotetica che però si è fatta notare: un presidente degli Stati Uniti che ne parla dà concretezza a un timore drammatico, e i media hanno offerto esteso spazio alle sue parole (anche il Post, cercando di riferirle con esattezza), con minore o maggiore enfasi e con minore o maggiore chiarezza su cosa Biden avesse davvero detto.
Siccome l’esagerazione allarmista è una consuetudine di cui molti giornali non riescono a fare a meno, e quelle parole sono state condensate in titoli e versioni un po’ fuorvianti (nei giorni precedenti alcuni giornali europei avevano già sostenuto la concretezza di un rinnovato allarme con articolate ipotesi su un probabile test nucleare di cui non c’è stata finora nessuna conferma), è giusto completare quella notizia sulle parole di Biden con le valutazioni che ne sono state fatte nelle ore e nei giorni successivi, senza che quelle valutazioni ottenessero altrettanto risalto e senza che ai lettori fosse permesso di associarle ai titoli iniziali.
Nelle ore immediatamente successive esperti citati dai media americani hanno spiegato (qui alla CNN, per esempio) che non esisteva nessuna nuova informazione per cui Biden potesse conoscere rischi maggiori di quelli che sono stati evocati durante tutto quest’anno, e che Biden tende – ancora di più nelle occasioni meno ufficiali, come l’incontro in cui aveva parlato – a essere molto informale e “candido” nelle espressioni.
L’indomani la portavoce della Casa Bianca Karine Jean-Pierre aveva subito spiegato come non ci siano informazioni nuove che giustifichino l’ipotesi di preparativi imminenti: «Non abbiamo nessuna indicazione che la Russia si stia preparando a imminenti test nucleari».
Domenica il portavoce del Pentagono Jack Kirby ha aggiunto che i commenti di Biden «non erano fondati su nuove informazioni di intelligence o indicazioni che Putin abbia preso una decisione di usare armi nucleari. Sinceramente, non abbiamo nessuna notizia che abbia preso decisioni simili. Né abbiamo visto niente che ci dia ragione di riconsiderare la nostra posizione strategica su un attacco nucleare».
Martedì la stessa cosa è stata ripetuta dal capo della maggiore agenzia di spionaggio britannica.
Ieri sera, in un’intervista televisiva, alla domanda su quanto sia realistico che Putin usi un’arma nucleare, Biden ha risposto: «Non penso che lo farà».