Una piccola cosa di cantonate americane e/o malafede del Fatto, solo perché ormai è diventato un format e se si può salvare anche solo un’altra persona dal dare fiducia a quello che ci legge, il tempo non è sprecato.
Nelle settimane scorse si è molto parlato del peggioramento dei rapporti tra Stati Uniti e Arabia Saudita – rapporti molto intimi e per questo sempre molto criticati – conseguente in particolare a una scelta saudita importante sulla produzione di petrolio che ha irritato gli americani più di quanto li avesse irritati l’omicidio da parte della casa regnante di un giornalista saudita, per esempio.
Questo peggioramento delle relazioni abbastanza inaudito – date appunto le grandi “indulgenze” finora – ha avuto una concretizzazione ieri quando Joe Biden ha detto pubblicamente che “ci saranno conseguenze” e dalla Casa Bianca hanno fatto sapere che le relazioni “saranno riconsiderate” e che ci saranno ritorsioni di qualche genere per il comportamento dell’Arabia Saudita.
I media americani hanno dato spazio a questi annunci, e ne hanno spiegato ai loro lettori il significato e la rilevanza. Il New York Times tra l’altro ha esplicitamente spiegato che dalla Casa Bianca si è “espressa apertura per le misure di ritorsione proposte dai parlamentari Democratici, come la riduzione della vendita di armi o la possibilità di azioni legali contro il cartello petrolifero”.
Della stessa notizia, i lettori del Fatto oggi invece ricevono questa confezione acrobatica per titolazione e incipit in completa contraddizione col seguito.