Siccome il precedente era stato divertente ed esemplare, mi appunto qui un nuovo – meno spettacolare – imbroglio del Fatto nel citare la stampa straniera, e in particolare il Washington Post. Che oggi il Fatto usa per raccontare ai suoi lettori che persino sull’autorevole e liberal Washington Post si riportano le opinioni della Casa Bianca per cui l’Ucraina avrebbe già perso la guerra: una sorta di Pentagon Papers mezzo secolo dopo, per dimostrare quanto sarebbe inutile continuare a mandare armi (interessante logica per cui se la tua parte perde devi smettere di aiutarla).
Stavolta la faccio breve, potete andare a controllare i dettagli se volete. Non esiste l’articolo del Washington Post a cui si riferiscono la prima pagina del Fatto e l’articolo all’interno.
L’articolo che dice la frase citata qui sopra è invece un articolo di CNN di otto giorni fa, e che naturalmente riporta anche opinioni e valutazioni opposte rimosse dalla scelta del Fatto (“There is also hope that Ukrainian forces will be able to take back significant chunks of territory in a likely counteroffensive later this year”; “And not everyone in the administration is as worried – some believe Ukrainian forces could again defy expectations, as they did in the early days of the war when they repelled a Russian advance on the Ukrainian capital of Kyiv”).
Tre giorni fa invece il Washington Post ha pubblicato un’analisi – in cui non si attribuisce mai niente né a Biden né alla Casa Bianca: anzi è citato Biden che dice “non finirà con una sconfitta Ucraina” – intitolata “Con l’impantanarsi della guerra i giudizi degli Stati Uniti sono sotto esame” e assai più complessa delle sintesi sul Fatto di oggi: sintesi che peraltro sono ancora più ingannevoli rispetto allo stesso articolo pubblicato sul sito del Fatto. Qui per esempio si chiudono le virgolette opportunamente prima di riportare le opinioni opposte.
Eccetera. Chiarisco, non è una cantonata come l’altra volta: è solo l’abituale modo del Fatto di raccontare ai propri lettori cose che non sono, “sostanzialismo” dell’informazione per cui dubbi (che abbiamo tutti e che è ovvio abbiano anche negli Stati Uniti) su come finirà la guerra vengono presentati come un segreto rivelato – “Biden sa che Kiev perde” – e gli articoli della stampa estera vengono appiccicati e tagliuzzati ad arte per raccontare quello che si vuole. Metti che passi di qui un lettore del Fatto, saprà valutare se questa è la fonte da cui vuole conoscere cosa scrivano i siti americani e di cosa siano fatti i titoli di prima pagina del suo giornale.