È da questi particolari che si giudica un giocatore

I primi incidenti di un nuovo governo sono da una parte abbastanza routinari, ma dall’altra quelli di questo governo sono in questi giorni piuttosto sostanziosi e non riguardano solo un fallimento di comunicazione e di consenso con gli elettori (a cui è dedicato gran parte dell’impegno dei politici contemporanei) ma un’inadeguatezza su scelte sostanziali dal punto di vista economico e sociale rispetto alle prospettive del paese e dei suoi abitanti. La premessa è per segnalare un rischio di sopravvalutazione a cui giornali e osservatori della politica vanno spesso incontro nel celebrare ascese e leadership, confondendo la capacità di raccogliere consenso – essenziale per ottenere il potere di fare le cose, in democrazia – con la capacità e la visione politica e di gestione dei problemi: il fare le cose giuste e accorte.

Non mi pare che con Meloni la questione si riduca a “quando sei al potere le cose che hai detto quando non c’eri inevitabilmente diventano diverse”: mi pare che il tema eventuale sia “quando devi saper fare le cose e risolvere dei problemi hai bisogno di capacità che non c’entrano niente con la raccolta del consenso, anzi spesso ci entrano in conflitto (ma anche gestire quel conflitto è una capacità politica)”. E insomma, memori di come andò con la celebrazione del grande acume politico di Salvini (o del percorso opposto con Conte, deriso e relegato come capo del governo ma ammirato e sulla breccia quando raduna folle), un paio di pensieri su quali siano le capacità e le competenze pratiche di Meloni con i problemi di un paese – che sono cosa diversa dal raccogliere crescite nei sondaggi e voti – li farei*. Prendendo appunti in questi giorni e nei prossimi: magari le lodi affrettate si riveleranno ben riposte. Magari.

*E ce ne aggiungerei uno sulla tendenza a confondere le due cose, e sul ritardo con cui si fanno questi pensieri.
E ce ne aggiungerei un altro sulla tendenza anche più generale negli ambiti più diversi a confondere successi di pubblico – rispettabili – e talenti proficui.

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