L’evoluzione mi fa specie

C’è un libro da poco uscito per Feltrinelli che sta agitando la discussione italiana sul darwinismo. Nel 2010?, direte voi. Già. Il libro si chiama “Gli errori di Darwin” e lo hanno scritto Jerry Fodor e Massimo Piattelli Palmarini. Sintetizzandola molto, la tesi del libro è che l’analisi darwiniana sia fallace in molti casi e non basti a spiegare tutte le evoluzioni delle specie di cui la natura è stata protagonista.
Malgrado gli autori rivendichino la loro prospettiva atea, il libro è stato subito strumentalizzato dagli appassionati di tesi creazioniste e antiscientifiche. Sabato ne aveva scritto entusiasta l’incongruamente vicedirettore del CNR Roberto De Mattei – uomo di discussa fama filocreazionista – sul Giornale, criticandone solo l’impostazione ateista.
Oggi invece è Giulio Meotti sul Foglio a intervistare Piattelli Palmarini con un atteggiamento che non si può certo definire distaccato. Al Foglio qualunque ipotesi di demolizione della complessità scientifica – spacciata per integralismo – in favore di crociate spiritualeggianti piace molto: e l’intervistatore quindi ritiene di definire “alquanto prevenuto” (from what pulpito) l’articolo del Sole24Ore che domenica aveva stroncato il libro. L’autore di quell’articolo si chiama Guido Barbujani, ed è un genetista di fama internazionale e autore di molti libri sull’evoluzione e sullo studio delle specie: finora l’unico con una vera preparazione scientifica sull’argomento dell’evoluzione tra tutti quelli che sono intervenuti, autori del libro compresi.
Nell’intervista al Foglio Piattelli Palmarini (le cui tesi sono già state contestate da moltissimi autorevoli scienziati) dice tra l’altro, riferendosi a Barbujani: “l’autore dell’articolo (notare come non lo si nomini, ndb) forse non ha avuto accesso alle riviste scientifiche internazionali che hanno rivisto e criticato il darwinismo”. In realtà “l’autore dell’articolo” Barbujani di riviste internazionali ne cita persino una e che rivista: Nature dell’anno scorso, che a sua volta aveva stroncato il libro. Con queste parole, tra le altre:

By misusing philosophical distinctions and misinterpreting the literature on natural selection, Fodor and Piattelli-Palmarini make a mess of what could have been an important contribution.

Fodor and Piattelli-Palmarini offer only sterile and wrongheaded criticism.

(Se interessa, anche un altro autore aveva demolito il libro di Fodor e Piattelli Palmarini sul sito di Nature). Non mi attardo sulle altre acrobazie difensive di Meotti e Piattelli Palmarini: c’è molto “straw man argument” e malafede nell’accusare “i teorici del neodarwinismo per i quali tutto si spiega con il binomio della selezione naturale e della mutazione genetica casuale” in risposta a una recensione che invece diceva che “Darwin stesso aveva chiarito che attribuire alla selezione ogni cambiamento nei viventi significa travisare il suo pensiero”. Ma ancora su Barbujani, Piattelli Palmarini dice: “È stato anche un attacco alle persone e non alle idee, e ne sono sbigottito”. Ecco però quale tipo di argomento viene contestato come “attacco alle persone”:

“Si è fatta molta strada, e quando Fodor e Piattelli Palmarini troveranno il tempo di informarsi, per esempio leggendo il capitolo “What not to expect of natural selection and adaptation” del bellissimo Evolution di Doug Futuyma, scopriranno cose che manco s’immaginano. (…) Da qui un suggerimento che potrebbe consentire a Fodor e Piattelli Palmarini di formulare, in futuro, una proposta più credibile: studiate; documentatevi; se volete criticare le teorie evoluzionistiche, accomodatevi: ma prima dimostrateci che ne comprendete il significato”

p.s. per completezza: su Repubblica oggi ci sono due pagine di Luigi Cavalli Sforza su “Gli errori di Darwin”

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23 commenti su “L’evoluzione mi fa specie

  1. Luca Ciccarelli

    Quando si parla di questi argomenti a volte viene fatto un errore di fondo; chi critica certi punti oscuri del neodarwinismo (neo, perché Darwin viene prima della genetica e cento anni prima del DNA e della conoscenza sulle mutazioni genetiche) viene immediatamente assimilato ai creazionisti.
    Ai tempi dell’università ricordo di aver letto un articolo interessante su Le Scienze in cui si metteva in risalto un certo atteggiamento dogmatico dei neodarwinisti; non ricordo l’autore, sarà stato il 1997-98, forse.

    La realtà ci dice che certi passaggi legati alla macro-evoluzione restano tuttora piuttosto nebulosi; è il discorso del come farebbe ad essere premiato dalla selezione naturale un lucertolone con degli abbozzi di ali, e cose così.

    Ovvio che il discorso è molto complesso e quando ci si mettono i giornali con il solo scopo di far girare il discorso verso la loro fazione, finisce tutto in vacca e buona notte.

    Ma l’argomento è entusiasmante ed interessante.

  2. andrea r.

    Io ho avuto il piacere di vedere Piattelli-Palmerini ad un seminario e ho anche discusso duramente con lui. L’approccio critico è encomiabile, ma non si può dire lo stesso delle conclusioni che trae, che sono parecchio biased. Piattelli-Palmerini è diventato famoso tra gli scienziati che si occupano di evoluzione per un articolo sul CdS in cui riassumeva un Nature sull’ornitorinco facendo dire agli autori l’esatto opposto di quello che avevano scritto nelle conclusioni, per concludere ornitorinco 1 Darwin 0

  3. Marzio

    La vita sulla terra esiste, pare, da 3,5 miliardi di anni. Vuol dire che, se comprimiamo 1 milione di anni (dicasi 1 milione, una durata inimmaginabile) all’interno di un anno, la storia della vita assomma a 3500 anni.

    I neodarwinisti, monod in testa, ci spiegano che tutto quello che è accaduto nel corso di questi 3500 anni (composti da milioni di anni) è il frutto di null’altro che caso e necessità.
    Tutto è caso e necessità; la speciazione, il pensiero, la coscienza.

    Io attenderei di leggere il libro prima di gridare all’attentato alla scienza. Il fatto poi che si siano espressi contro il libro note personalità non significa molto. Ce ne sono altrettante a favore, a partire da Stephen Jay Gould.
    In ogni caso la scienza non si basa sul principio di autorità. E non è nemmeno democratica. Non decide la maggioranza. Ma l’evidenza.

    Non saprei.
    A me pare che il darwinismo sia un ottimo “martello”.
    Ma gli accadimenti che, in 3,5 miliardi di anni, trasformano il primo frammento di RNA in un mammifero, forse non sono tutti “chiodi”.

    Ciao

    Marzio

    PS – Sono laico, agnostico.

  4. Marghe

    concordo pienamente con i commenti precedenti. nonostante gli ironici affondi di Sofri ha ancora senso discutere sul darwinismo nel 2010. La scienza è un sapere fondato e progressivo proprio perché falsificabile, ovvero se nel 2010 qualcuno porta prove significative contro Darwin lo si ascolta e si valuta, senza per questo cadere tra le braccia dei creazionisti. Io ammetto di non avere gli strumenti per valutare questa tesi, però non vedo su quali basi Sofri affermi che Barbujani sia più autorevole dell’avversario, forse l’articolo di Wikipedia?

  5. manuela

    Forse perché Piattelli-Palmerini (e Fodor) è uno scienziato cognitivo, mentre Barbujani è un genetista, ergo, dei tre, quello con gli “strumenti più adatti per valutare questa tesi”?

  6. Daniele

    Certo che tanto clamore contro la teoria evoluzionistica proprio quando sembra che alcuni scienziati abbiano trovato l’anello mancante nell’evoluzione dell’uomo dalle scimmie… sembra grottesco.

    http://news.google.com/news/more?pz=1&cf=all&ned=us&cf=all&ncl=dONzKT_gm5L3uiMwW59RWDUze4RkM

    http://network.nationalpost.com/NP/blogs/posted/archive/2010/04/05/scientists-claim-to-find-missing-link-between-apes-and-humans.aspx

    http://www.vancouversun.com/technology/million+year+skeleton+hold+clues+missing+link/2764128/story.html

    etc…

  7. nicola frau

    @ Marzio
    Stephen Jay Gould probabilmente ha approvato le tesi di Piattelli Palmarini insieme a Einstein e e Konrad Lorentz. In una seduta spiritica, però, dato che è un po’ mortino…

  8. Gianluigi S.

    Tutti questi articoli sembrano solo uno degli sport preferiti dagli italiani, quello di tirare la giacchetta per portarlo dalla propria parte. Non è più semplice ricordare il siginificato in italiano della parola Teoria (http://it.wikipedia.org/wiki/Teoria)? Che è diversa da un Teorema. Una teoria è una congettura in attesa di dimostrazione, un Teorema è una congettura dimostrata.
    Ora qualsiasi darwinista sa che la “teoria” di Darwin spiega alcune cose ma non altre, è dunque è da migliorare. Ma sicuramente nessuno fino ad ora ha proposto una teoria migliore, o mi sbaglio.
    Ora inserirsi in queste discussioni tra scienziati, discorso che a volte può scadere al livello di chi c’è la più grosso (anche gli scienziati sono uomini), mi sembra tipico del giornalettismo italico che vuole sfruttare legittime critiche tra scienziati, per tirare acqua al proprio mulino.

  9. Marzio

    @ nicola frau

    Già… e Wittgenstein dove lo mettiamo?
    Cmq, hai ragione, sorry.

    A mia discolpa dico che sono stato tratto in inganno da questa intervista a Palmarini:

    http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/2010/03/29/contro-darwin-ei-suoi-apostoli.html

    Rimane il fatto che il libro sarà probabilmente fonte di dibattito anche in Italia, a giudicare dai giudizi polarizzati dei lettori di amazon.com

    Il problema è che l’argomento “Darwin” si presta da sempre ad essere strumentalizzato. O con lui o contro di lui.

    Speriamo non accada pure in Italia, dove ai conflitti tra dx e sin si aggiungeranno quelli tra creazionisti e neodarwinisti. E poteva mancare il centro? Certo che no; l’UDC dell’evoluzione si chiama Intelligent Design.

    Vabbé

    Ciao

    Marzio

  10. Luca

    la mia battuta sul fatto che se ne parli ancora nel 2010 si riferiva alla pretesa che si voglia mettere in discussione la teoria evoluzionistica in toto: naturalmente, come dice anche Barbujani, essa non spiega tutto. Lo diceva anche Darwin. Quanto al resto, io non ho letto il libro e non mi azzardo a contestare quel che contiene. Però mi convincono le argomentazioni dei molti che lo hanno criticato, che mi sembrano univoche e argomentate, laddove vedo molto più generiche e fuorvianti quelle di chi lo ha difeso: ed è a questi che ho dedicato le mie obiezioni. Mi pare che la linea sia: su certe cose il darwinismo non basta a spiegare, quindi il darwinismo è sbagliato. E questa la trovo una fesseria. Aggiungo il link al pezzo di Cavalli Sforza di stamattina, di modi garbati ma uguale scetticismo nei confronti del libro. http://www.selpress.com/treccani/immagini/060410C/2010040628117.pdf

  11. giustino

    A proposito di Darwin e Piattelli Palmarini. Si legge nell’intervista su Repubblica del 29 Aprile 2010: A. Aquaro- riassunto:l’evoluzione è un dato di fatto, la selezione naturale esiste, ma non è il motore dell’evoluzione-
    Risponde P. Palmarini- non è il motore
    della speciazione: della creazione di specie nuove. L affinamento della specie sì. La creazione disottospecie sì.Gli unici esperimenti
    di evoluzione per selezione naturale hanno portato alla creazione di sottospecie. Da un tipo di moscerino della frutta viene creata la sottospecie di moscerini della frutta. Da un tipo di ranocchio un sottotipo. Ma sempre di ranocchi e moscerini si tratta-.
    Sosteneva Piattelli Palmarini in un articolo del 22 Febbraio 2002, sul Corriere della sera:- ..A detta dei creazionisti, infatti, la cieca lotteria
    genetica delle piccole mutazioni successive
    sarebbe incapace di produrre grandi cambiamenti in una specie biologica. Un gamberetto, per esempio, sempre a detta loro, può solo diventare più grande, o più scuro o sviluppare delle zampe più robuste, ma non può dare origine ad una mosca, né questa può dare origine, attraverso molti mutamenti intermedi, poniamo ad un topo. Invece, in un agguerrito laboratorio della California, sono state riprodotte in dettaglio due piccolissime mutazioni, portatrici di grandi effetti, avvenute 400 milioni di anni fa, grazie alle quali si passò di colpo da un artropode, l’
    Artemisia.., al moscerino dell’ aceto (la celeberrima Drosofila..)..-
    La ricerca era stata pubblicata da Nature in quello stesso mese.

  12. Pingback: Links for 06/04/2010 | Giordani.org

  13. Dario.Bressanini

    I giornali (e i commentatori) fanno sempre molta confusione su questi temi.
    L’EVOLUZIONE e’ un fatto, ormai dimostrato da una serie enorme di dati (fossili, biologia molecolare, genetica etc..) mentre i dettagli di come questa si svolge, come si generano nuove specie e cosi’ via, non sono ancora del tutto chiariti, ed e’ su questo che verte il dibattito scientifico serio (vedi Gloud, Dawkins, Eldredge etc…)

    Solo che sui giornali le discussioni sul secondo (evoluzionismo) vengono scambiate come critica all’evoluzione, cosa che nessun biologo sano di mente oserebbe fare (cit. “Niente ha senso in biologia se non alla luce dell’evoluzione”)

    Per inciso, non e’ difficile poi trovare esempi di speciazione artificiale in campo vegetale. Ad esempio il triticale, un cereale, e’ una nuova specie inventata dall’uomo, nel secolo scorso, dall'”incrocio” tra segale e grano. Non essendo piu’ sessualmente compatibile con i progenitori e’ una specie ex-novo.

  14. ludwigzaller

    Le critiche al darwinismo vanno accettate perchè sono un modo di far progredire la scienza. Purchè naturalmente siano fondate e le si condivida.
    Ma il punto dirimente è un altro: nessuna critica al darwinismo potrà farci tornare al creazionismo.

  15. Raffaele Birlini

    Forse creazionisti e darwinisti possono convivere e diventare amici.
    Il creazionismo (non quello di chi cerca di dimostrare che l’arca di Noè è pura cronaca realistica) ha ancora dalla sua la carta del Big Bang. Nessuno, almeno per ora, può fare affermazioni certe su cosa c’era prima del Big Bang o del perché ci sia stato. In teoria si potrebbe ipotizzare che l’evoluzione sia un software scritto da un Creatore. Matrix era un film interessante :)

  16. GARIBALDI

    Questo è il classico argomento che uno comincia e non sa quando e come va a finire.
    Solo due cose da segnalare:
    – la prima, una vignetta di farefuturo web magazine che trovate qua http://www.ffwebmagazine.it/ffw/Page.asp?Cat=Vignetta&ImgPath=../immagini/VIGNETTE/Revisionismo_int.jpg&DataVignetta=07/04/2010&Codi_Cate_Arti=48

    – la seconda è che sull’argomento Aaron Sorkin ci ha fatto quasi un intero episodio dell’ultima serie di West Wing.

  17. darwincarlo

    Come ho già scritto domenica, il mio nick mi spinge a un commento… :-)
    Io seguo il dibattito da molti anni e consiglio a tutti la lettura, illuminante, di un piccolo libro di Telmo Pievani: “Creazione senza Dio”, nel quale si possono trovare tutte le argomentazioni necessarie per orientarsi nel dibattito. La critica al neo-darwinismo è nata con il neo-darwinismo, in scienza è così. Dalle mie parti si discute ancora di cosa sia un tumore, vedete un po’ voi (lavoro all’IEO di Milano). Ma questi non sono scienziati, questo non è un dibattito scientifico. Sono i soliti noti che ogni anno ne sparano un paio per fare proselitismo e raggranellare soldi. Tutto qui. Roba da “Porta a Porta” la notte, quando la signora sonnecchia e annuisce. Basta leggere QUALSIASI COSA di S.J. Gould (R.I.P.) per capire che il dibattito sull’evoluzionismo si svolge (da anni) su un piano diverso, basato sulla verifica delle prove e sulla lenta costruzione della Teoria. Mattone dopo mattone.

  18. Manute

    Premetto che sono un profano, e che le mie nozioni a riguardo superano di poco quello che ho imparato sui libri di scuola superiore.

    Però, quello che non capisco è: in tutto questo cosa c’entra il creazionismo?
    Mi pare che si stia parlando di cosa si nasconde nelle molte zone ancora grigie del puzzle dell’evoluzione, ma mi sembra logico che non vi sia nessuna possibilità che una volta chiariti i meccanismi di questo sistema la risultante possa avvicinarsi al “modello” creazionista, sempre che si possa definire così.

    Voglio dire, questo libro trae conclusioni creazioniste? Del tipo: l’evoluzione è un falso scientifico e in realtà tutte le specie esistono uguali dalla nascita del pianeta Terra?
    O, semplicemente, si tratta di un dibattito all’interno del concetto di evoluzione su quali siano in effetti i modi con cui l’evoluzione è portata avanti?

    I creazionisti convinti si gongoleranno pure del fatto che forse Darwin 200 anni fa non aveva capito esattamente tutto, ma è esattamente il comportamento dei complottisti, che ti mostrano come i pezzi del puzzle non combacino perfettamente tralasciando che combacerebbero ancora meno se applicati alle proprie teorie e convinzioni.

  19. Wizardo

    apprezzo molto il post di luca, esempio di come dovrebbero essere trattati i temi scientifici a livello giornalistico.

    vorrei aggiungere, in linea con alcuni commenti precedenti, che il dibattito tra creazionismo ed evoluzionismo semplicemente non esiste. e questo perchè evidentemente il creazionismo non è una teoria scientifica confutabile e dibattuta ma un preconcetto religioso.
    trovo il taglio del Foglio su questi argomenti veramente imbarazzante nella sua partigianeria un po’ cialtrona e un po’ ridicola.

    in ultimo, riguardo alla questione di cui qui si tratta, per completezza di informazione allego i link alle pubblicazioni scientifiche di palmarini:
    http://dingo.sbs.arizona.edu/~massimo/publications/

    e di barbujani (selected):
    http://web.unife.it/progetti/genetica/Guido/index.php?lng=it&p=2

    nelle scienze l’autorevolezza di una posizione dipende dall’evidenza empirica fornita pro o contro. inoltre vale il principio dell’autorità conquistata sul campo attraverso pubblicazioni peer-reviewed (in questo senso articoli su riviste peer-reviewed prestigiose valgono molto di più di un libro, ad esempio).

    beh, confrontando i cv dei due studiosi, direi che non c’è gara. una cosa è la fama per così dire giornalistica e divulgativa (palmarini), altra cosa è il profilo del vero scienziato (barbujani).

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