Piano B sul PD

Ok, io mi sono convinto di questo, e mi pare che sia la cosa su cui c’è in giro maggiore consonanza di vedute: si devono fare le primarie subito.

Non si può andare alle europee con un segretario di transizione e vissuto come continuazione del fallimento precedente. Il PD prenderebbe il 12%, a essere ottimisti. E non ha senso procrastinare per altre ragioni. Mentre una dirigenza nuova e legittimata sarebbe un vantaggio non indifferente in campagna elettorale: di solito prima di deludere ci mettono almeno un paio di mesi. Per non parlare del fatto che è così che il PD si è promesso di funzionare.

Insomma, come da statuto: si chiede il congresso, il congresso vota per i tre candidati alle primarie, e si fanno le primarie. Entro giugno. O meglio ancora, si vota la deroga allo Statuto, e si fanno le primarie come l’altra volta.
Ora ci vuole solo che lo capisca qualcuno sveglio e se ne faccia carico sabato.

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Un commento su “Piano B sul PD

  1. Pingback: Vai con le primarie | Il blog di lucacicca

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