Scossette

Marco Ardemagni di Caterpillar mi ha girato altri articoli abbastanza impressionanti – col senno di poi – dal Messaggero dei giorni scorsi:

Giovedì 02 Aprile 2009   

di ANTONELLA CALCAGNI e CLAUDIO FAZZI

La terra continua a tremare. E non ci si abitua. Come potrebbe essere diversamente? La paura diventa psicosi e a ogni tremolio si alza lo sguardo al Cielo. La Giunta comunale ha deliberato la richiesta di stato di emergenza al dipartimento di Protezione civile della presidenza del Consiglio dei ministri. Il terremoto di lunedì, magnitudo 4, ha creato danni in edifici pubblici e privati della città. Con la stessa delibera è stato chiesto agli organi statali e regionali lo stanziamento di finanziamenti, in modo tale da assicurare prima di tutto la messa in sicurezza degli edifici scolastici e delle altre strutture che ospitano uffici pubblici, prevedendo poi la possibilità di offrire sostegni ai privati i cui immobili abbiano riportato danni molto gravi. La stima degli importi per il pronto intervento è di 15 milioni di euro.

«Senza risorse statali ad hoc – ha spiegato il primo cittadino – sarà difficile per il Comune rispettare il patto di stabilità». Sempre il sindaco ha inoltre annunciato la riapertura delle scuole per oggi. Ritorno alla normalità per tutti, tranne che per i bambini della scuola elementare De Amicis, in totale 464, e per i 34 alunni della scuola materna di Santa Barbara (chiusa ieri con ordinanza del sindaco), i cui edifici sono stati dichiarati inagibili. I piccoli di Santa Barbara torneranno sui banchi della succursale del quartiere San Sisto fino alla fine dell’anno scolastico; gli alunni della De Amicis potrebbero essere suddivisi fra le sedi di Don Bosco (materna) il plesso di viale Giovanni XXIII, la sede della media Mazzini in località Villa Gioia e la scuola di San Francesco e, nel frattempo, restano a casa, anticipando le vacanze pasquali. Tutto ok, invece, per le scuole superiori: nessun edificio è stato dichiarato inagibile, anche se sarà necessario porre l’accento sulla sicurezza. L’assessore comunale alle Opere pubbliche Ermanno Lisi ha annunciato l’attivazione di un numero verde per la segnalazione di problemi strutturali. Tornando allo sciame sismico, ieri sono state registrate altre scosse: la prima nella notte alle 3.44 con una magnitudo di 1.8, con epicentro L’Aquila, Collimento, Villagrande; la seconda alle 12.23 di magnitudo 2.5, che ha interessato L’Aquila, Lucoli, Tornimparte, Barete, Catignano, Fossa, Onna, Ocre, Pizzoli, Poggio Picenze, Rocca di Cambio, Rocca di Mezzo, Scoppito, Sant’Eusanio Forconese, Villa Sant’Angelo; la terza alle 17.15, con magnitudo 2.2, avvertita a Collimento, Villagrande e L’Aquila; la quarta, alle 20.33, magnitudo 2, a Collimento, Villagrande, Tornimparte e L’Aquila. Sono in corso indagini della Questura, infine, per individuare i “cretini” e gli “imbecilli” responsabili dei procurati allarmi in merito a forti scosse di terremoto che hanno scatenato il panico, spingendo i cittadini all’esodo verso altre città e una variegata folla di giovani, anziani e bambini a rimanere in strada durante le notte. Gli episodi, avvenuti all’Aquila e Sulmona, avrebbero visto in azione delle persone munite di megafono gridare all’allarme. La Protezione civile regionale ha anche individuato sms, tutti con la stessa matrice, che riportavano previsioni, rivelatesi poi false, su scosse future. Emilio Iannarelli, responsabile dell’Ufficio sismico della Protezione civile regionale, ha invitato a «diffidare di qualsiasi notizia non diffusa dai nostri uffici o dalle autorità competenti».

 

Venerdì 03 Aprile 2009 Chiudi  

 di CLAUDIO FAZZI

«Scossaaaaaa», il terremoto non fa più tanta paura e, quindi, sul social network Facebook c’è chi, in tempo reale, ci scherza pure su, ma, comunque, lascia in tutti il disagio di una convivenza quotidiana, senza tregua, con l’incubo che riaffiora, all’improvviso, a ogni leggero tremolio della sedia. La popolazione, per la verità, non ne può proprio più. È stanca. Sfibrata. È tornata alle attività e cammina per le vie del centro storico con la solita flemma, ma solo in apparenza… Perché fa fatica ad abituarsi, si interroga e interroga: quando finirà tutto questo? La scossa registrata ieri alle 13.11, magnitudo 2.4, a Collimento, Villagrande e L’Aquila, è tra quelle che molti non hanno neanche avvertito, ma che, comunque, ha spinto alcune scuole, vista l’imminente fine delle lezioni, ad anticipare l’uscita degli studenti. Si contano i danni, e sono tanti, ma si pensa anche alla riapertura della scuola elementare De Amicis e della materna di Santa Barbara. «Il 15 aprile gli alunni della De Amicis potrebbero tornare nella propria sede, mentre i bambini della materna lo faranno già da lunedì – annuncia il sindaco Massimo Cialente -. Nel frattempo abbiamo recuperato, alla scuola media Mazzini e in quella di via Duca degli Abruzzi, le ventitré aule necessarie per ospitare i 464 alunni della De Amicis». Cialente respinge i sospetti e le illazioni sulla mancanza di un piano di emergenza: «Siamo organizzati per tutti i rischi e abbiamo approvato la delibera ormai da molto tempo. Il piano di emergenza esiste e individua luoghi di raccolta per la popolazione, come piazza d’Armi, piazza Duomo, tendopoli e potabilizzatori». Il consigliere regionale dei Comunisti Italiani, Antonio Saia, intanto, interpella il presidente della Giunta regionale e l’assessore regionale alla Protezione civile per chiedere se e quali provvedimenti intenda assumere per far fronte ai problemi e ai danni causati dalle recenti scosse sismiche; se non intendano, nell’occasione, intervenire presso il dipartimento nazionale della Protezione civile per chiedere che venga finalmente chiusa in modo definitivo l’opera di ricostruzione e riparazione degli edifici danneggiati dal terremoto di 25 anni fa; se non ritengano opportuno, nella eventualità che la Regione sia chiamata a regolamentare l’applicazione della legge nazionale in itinere per il rilancio del settore dell’edilizia (piano casa), dover cogliere tale opportunità per favorire prioritariamente gli interventi di risanamento e consolidamento degli edifici anche in funzione antisismica. Alla prossima scossaaaaa…! 

 

Sabato 04 Aprile 2009 Chiudi  

 di CLAUDIO FAZZI

Due scossette per svegliare la città. Giustappunto. Alle 6.44, con magnitudo 3.0, e alle 8.43, con magnitudo 2.6, la prima avvertita distintamente a Collimento, Villagrande, L’Aquila, Scoppito e Fossa; la seconda, “sentita” solo da una parte della popolazione, sempre a Collimento, Villagrande e L’Aquila, che, comunque, in alcune scuole ha spinto i dirigenti a far uscire gli studenti, rientrati dopo un’ora in classe. Niente di nuovo: dalle verifiche effettuate dalla sala situazione Italia del dipartimento della Protezione civile, non sono risultati ulteriori danni agli edifici. Però i nervi di molti aquilani sono sul punto di cedere. Non si abituano alle repliche senza soluzione di continuità. C’è chi dorme sul divano vestito e con la valigia pronta per l’esodo; c’è chi non chiude a chiave la porta di ingresso per evitare, colto dal panico, “ostacoli” sulla via di fuga; c’è chi ha anticipato le vacanze pasquali ed è già sulla costa teramana a godersi il sole e il mare e l’unica scossa, che avverte, è il rivolo di vento lungo la schiena. L’incubo vero si vive la notte. Le mogli vogliono i mariti a casa presto perché hanno paura per i bambini. Gli studenti, molti dei quali abitano nelle case vecchie del centro storico, tirano tardi, rimanendo in piazza. Tutti, ma proprio tutti, cercano “previsioni” rassicuranti con cui andare a dormire.

«Tranquilli, questa notte non ci sarà nessuna scossa, me lo ha confermato… e lui non sbaglia» diceva, l’altra sera, un consigliere comunale, durante una cena in pizzeria, a colleghi e amici, che esprimevano preoccupazione e anticipavano il rientro frettoloso a casa per tranquillizzare le famiglie. Beh, in qualche modo, aveva ragione… Le due scosse sono arrivate al mattino! «Tranquilli – rassicura il sindaco Massimo Cialente, sorpreso dal terremoto sotto la doccia -. La Protezione civile è certa che, nell’ambito dello sciame sismico, il peggio sia passato (la scossa di magnitudo 4.0 dell’inizio settimana) e, adesso, dobbiamo cercare di non scambiare qualsiasi tremolio per terremoto». Sicuramente, ma non è facile tornare alla vita di ogni giorno, se è vero che, mai come in questo periodo, i dottori della psiche hanno il loro bel daffare! Il sindaco, ieri, intanto è tornato alla carica con Prefettura e Protezione civile per lo stato di emergenza, «perché senza fondi, diventa praticamente impossibile sostenere le spese per i danni». Capitolo scuole: i bambini della materna di Santa Barbara torneranno in sede lunedì, in quanto i lavori sono stati praticamente conclusi; per i 464 alunni della De Amicis, destinati in ventitré aule recuperate alla scuola media Mazzini e nella struttura di via Duca degli Abruzzi, «dove i lavori di sistemazione procedono celermente e i controlli sono quotidiani», sono attese le decisioni delle maestre per organizzare tempo pieno e modulo. L’amministrazione comunale sarebbe stata costretta a trasferire i bambini ugualmente e il terremoto ha solo accelerato e reso improrogabile il “trasloco” immediato. Prima di rientrare nella sede di via San Bernardino, passeranno «uno o due anni e sono necessari anche lavori di adeguamento sismico».

Carlo Congiu di Azione Sociale, infine, difende chi è stato denunciato per procurato allarme: «Nessuno dice che il sisma, da egli previsto, c’è stato anche se con epicentro diverso…, questo vuol dire che ha bisogno di affinare il suo studio oppure che ha bisogno di altre apparecchiature per poter meglio definire l’epicentro…». 

 

Domenica 05 Aprile 2009 Chiudi  

di CLAUDIO FAZZI

Toh, un risveglio senza scossaaaaa… Roba da non crederci! Molti aquilani, ieri mattina, hanno guardato fuori e hanno visto splendere il sole, poi hanno subito chiesto: «Ma stanotte c’è stata una scossa?». E alla risposta negativa, quasi quasi è stata una delusione. Beh, insomma, si fa per dire. Perché c’è chi, preso da psicosi, si è svegliato alle 6 o giù di lì, convinto di aver sentito la solita scossa e, invece, niente: la giornata è trascorsa tranquilla, una volta tanto. La speranza è che il peggio, come affermano alcuni esperti della Protezione civile, sia passato. E, allora, sguardo rivolto al futuro imminente. Domani gli alunni della scuola dell’Infanzia “Tommaso Campanella”, resa inagibile dal sisma del 30 marzo, riprenderanno le lezioni. Verranno temporaneamente ospitati nei locali della scuola primaria di Santa Barbara (“Edificio Giallo”), completamente ristrutturati di recente dall’amministrazione comunale. Il sindaco Massimo Cialente ha ringraziato il dirigente scolastico, Pasquale Magliocco, e tutto il personale del plesso per la grande collaborazione; l’assessore Ermanno Lisi e l’intero settore Opere pubbliche perché in questi giorni si sono adoperati per assicurare la ripresa di tutti i corsi scolastici. Per la scuola materna di Santa Barbara la soluzione, per ora, è stata trovata. È imminente anche per quanto concerne la dislocazione delle classi dell’altro edificio inagibile, la materna ed elementare “Edmondo De Amicis”, per la quale i tecnici sono prossimi a una soluzione definitiva che consenta il superamento della grave emergenza. «Continuiamo a effettuare sopralluoghi nei due cantieri aperti – afferma Cialente -. Vanno sistemate le uscite di sicurezza. Gli alunni della “De Amicis” saranno ospitati nelle ventitré aule ricavate alla scuola media Mazzini e nella struttura di via Duca degli Abruzzi. Spero che sia tutto pronto per il 16 aprile, dovremmo farcela». Respinta senza appello l’ipotesi, avanzata dal Comitato, di una riapertura al traffico di via Roma, proprio per motivi di sicurezza. «È un problema complesso e, poi, eventualmente, si fugge a piedi, mentre la riapertura comporterebbe il passaggio di duecento o trecento auto ogni ora, con un impatto vibrazionale del tutto evidente – spiega il sindaco -. È lo stesso Comitato che non voleva il transito delle auto a chiedere adesso di riaprire la via al traffico, mah! Comunque era mia intenzione affidare uno studio vibrazionale, con una conferenza di servizi, ma poi è arrivata la sentenza che ha messo fine alla vicenda metro. Adesso, però, bisogna capire qual è la vera interpretazione del vincolo e quali vibrazioni, e in quale quantità, possono essere sopportate dai palazzi di via Roma. Il passaggio dei bus elettrici, ad esempio, è possibile? Stiamo lavorando sulla vicenda e abbiamo rinnovato i quesiti alla Soprintendenza». E il terremoto, in questo, c’entra poco…  

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