Barry McGuire adesso ha 73 anni, e ancora suona. È nato in Oklahoma e da ragazzo aveva fatto un po’ di tutto (compreso cercare di entrare in Marina a sedici anni), prima di cominciare a cantare nei bar e diventare un cantautore professionista. Nel 1965 incise la canzone scritta da un suo giovane collega, P.F. Sloan, e da allora è famoso per quella: “Eve of destruction”, che era stata già rifiutata dai Byrds. Fu un successo formidabile, e divenne un manifesto politico per la gioventù inquieta di allora, aiutato dalla simmetrica scelta dei commentatori conservatori di vederci invece un degrado dei tempi: “la vigilia della distruzione”. Alcune radio la bandirono dalla programmazione. Il verso “sei grande abbastanza da uccidere, ma non per votare” la rese poi un inno della campagna per il diritto di voto sotto i 21 anni, negli Stati Uniti. Qualche anno dopo McGuire vide la luce, divenne un Cristiano rinato, e dedicò anche la sua musica alla religione. Ma ha continuato a cantare “Eve of destruction” riaggiornandola a impegni nuovi, e l’anno scorso l’ha cantata in un tour con John York, che era stato brevemente nei Byrds.
Quella canzone lì, è quella che sentite nel trailer del film di Michele Placido.
Cronache dalla fine
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