A margine della storia sul sondaggio online dell’Espresso, mi ha abbastanza colpito quello che al sito dell’Espresso sostengono di aver scoperto e che hanno raccontato l’altroieri:
Ciò nonostante, con ogni probabilità, non è mancato chi ha pensato di alterare questi risultati, pur privi di qualsiasi valore rappresentativo, e “L’espresso” ha riscontrato diverse stranezze in alcuni sondaggi pubblicati di recente.
Ad esempio, per quanto riguarda il recente sondaggio intitolato “Chi sarà tra cinque anni il leader del Pd?”, alle 14.51 del 21 maggio 2010:
per la risposta “Matteo Orfini” su 4.635 voti totali, 3.493 voti sono arrivati dallo stesso Ip;
per la risposta “Matteo Renzi” sugli 8.373 voti totali, 1.233 voti, 1.776 voti e 2.205 voti sono arrivati da tre Ip unici;
per la risposta “Debora Serracchiani” sui 7.627 voti totali, 1.634 voti, 1.690 voti e 2.097 voti sono arrivati da tre Ip unici;
per la risposta “Giuseppe Civati” sugli 8.345 voti totali, 1.042 voti, 1.776 voti e 2.478 voti sono arrivati da tre Ip unici;
per la risposta “Nichi Vendola” sugli 8.245 voti totali, 529 voti, 842 voti, 980 voti e 2.459 sono arrivati da quattro Ip unici.
Benché non sempre un Ip corrisponda a un solo computer (molti server aziendali corrispondono a uno stesso Ip) l’alta quantità di voti pervenuti da un medesimo Ip fa supporre che che sia stato usato uno script che ometteva l’invio del cookie, causando la fraudolenta registrazione del voto.
Ricordo un casino simile che risale giusto ad un anno fa. Per le elezioni comunali di GHEDI. Ghedi, diciottomila anime, avessi detto Nuova York.
Sul sito di un candidato comparve un sondaggio simile. Qualcuno prese piuttosto sul serio la questione, ricorrendo dapprima a voti pilotati, passando poi a barbatrucchi da proto-nerd per gonfiare i voti, per trovarsi infine vittima di simpatici Bazinga (cit.) architettati per smascherare questi gonfiatori di voti.
Da qualche parte nel web dev’esserci ancora traccia della simpatica querelle.
Anni fa l’Espresso parlava di inattaccabilità del suo sistema di voto e del valore dei suoi sondaggi. Riportai un passaggio di quel discorso di cui l’originale non è più disponibile e il mio blog è in trasferimento, quel che ne resta è qui:
http://franciskje.splinder.com/post/514953
7 anni fa.
Una querelle simile a quella avvenuta Ghedi, è accaduta pochi mesi fa tra due siti di informazione locale a Faenza (c’erano le amministrative)
I sondaggi via web hanno tutti lo stesso problema, che probabilmente non si può aggirare o farlo è troppo complesso tecnicamente. La cosa migliore è prenderli per quello che sono; cioè semplici raccolte di pareri dei lettori totalmente prive di valore statistico.
Ed infatti i io (ed altri buontemponi di mia conoscenza) regalavamo il nostro voto quotidiano, senza l’escamotage dei cookie, al candidato di Rifondazione. Sebbene stessimo facendo campagna per il sindaco uscente. Si tratta pur sempre di un sondaggio su una pagina PDL, quelli del milione di persone a San Giovanni per intenderci.