Il testo dei quarantenni restauratori del PD pubblicato dal Post è un documento di notevole fascino antropologico-letterario: mai la distanza tra due psicologie del partito si era esplicitata così palesemente.
In un mondo popolato solo di individui completamente liberi, autodeterminati e autosufficienti nelle loro scelte di vita, e pertanto bisognosi solamente di essere liberati da tutti gli ostacoli che la società oppone al pieno appagamento dei loro desideri, la dottrina economica prevalente non può che fondarsi sulla certezza fideistica nel libero mercato e nelle scelte razionali dei suoi attori. In politica, questa impostazione si traduce inevitabilmente in una visione personalistica e leaderistica, che fa breccia anche a sinistra. Il superamento del Pci e della Dc, non per nulla, viene teorizzato e praticato all’interno di questo universo concettuale. Di qui l’abbandono dell’idea stessa di partito come organizzazione collettiva, luogo dell’elaborazione e della direzione politica condivisa, strumento per allargare le basi sociali del riformismo. Per il Pci la regressione è ancora più brutale e cinica: il partito viene considerato come una zavorra, se non addirittura un motivo d’imbarazzo, per l’ascesa di leader caricati di aspettative messianiche, ma sempre più isolati.
scusa ma in quale mondo è reazionario dire che si deve superare il neoliberismo thatcheriano, che va rivendicato il primato della politica sull’economia, che siamo una società e non un gruppo di individui che si fanno i cazzi propri, che i partiti sono fatti di persone e interessi e non di un leader e basta, che bisogna rimettere al centro il lavoro e non smantellare il welfare?
perché a me – scusa, lo so che sei post-ideologico e ti dispiacerà il termine – a me pare di sinistra…
La società è un vincolo illiberale che si oppone all’appagamento dei desideri. Embé, desideri malvagi? Il libero mercato è fondato sulla certezza fideistica di attori in grado di compiere scelte razionali. Embé, non sono capaci di scelte razionali? Sim-sala-bim, questo si traduce in una politica personalistica e leaderistica. Universo concettuale, wow, metto gli occhiali 3D. Ops, non c’è più base sociale, in pratica nessuno ti ha votato perché in questo mondo di leader tu hai cannato leader? Ma va’ là.
Bla-bla-bla. Si sono calati di brutto per scrivere ‘sta pappardella intellettualoide o hanno messo la firma su un compitino di fra’ Vendola? ;)
Mi viene in mente una sola parola: programma.
e quindi?
A proposito di comunicare alle masse: perchè l’organo ufficiale dello stato italiano, la Gazzetta Ufficiale appunto, costa un pacco di soldi (http://www.ipzs.it/moduli/gucart.htm) e nn viene distribuita gratuitamente come dovrebbe?
Poi non mi venite a dire che la legge non ammette ignoranza …