Scusate se masochisticamente mi trattengo sulla svolta veltroniana nelle vicende del PD: non succedendo nient’altro è diventata la notizia. Volevo considerare non tanto il fatto – come si dice – che dalle primarie fosse uscito un vincitore che non sta venendo molto rispettato come tale: questa obiezione mi pare un capriccio, e minoranze e voci alternative è giusto e normale che ci siano e che si strutturino in difesa della diversità delle loro idee. La cosa bizzarra è che dalle primarie erano uscite due minoranze, e sono quelle a essersi liquefatte e la loro sparizione rimpiazzata da Veltroni. Se Franceschini e Marino rappresentavano qualcosa di diverso da Bersani, progetti alternativi, dove sono ora quei progetti, come esprimono idee diverse? Franceschini non ha intorno a sé più nessuno, a quanto pare: il sostegno alla sua candidatura non si è concretizzato in niente di successivo, rompete i ranghi. Quanto a Marino, non ho idea di cosa stia facendo e quindi non mi permetto di giudicare: però non ho idea di cosa stia facendo – qualcosa vorrà dire – e di chi era con lui conosco alcune buone intenzioni e iniziative che mi sembrano del tutto individuali e indipendenti. Quella candidatura ha consolidato un pensiero che aveva bisogno di entrare nel PD, ma dopo ha lasciato che quel pensiero se la cavasse da solo.
E vi meravigliate che arriva uno come Veltroni, fa un fischio, e si presentano in settanta?
Rispondo per quel che in marginalissima parte mi compete: di Marino penso che in parte tu già sappia, visto che dopotutto la sua candidatura era nata nella giornata del Lingotto bis che aveva avuto anche te, Luca, tra i più positivi promotori. Una bella giornata, che aveva catalizzato tanta voglia di fare, pure la mia. Poi credo che tu abbia un po’ perso di vista quel che è successo dopo, per tanti motivi. Ecco, è quel che è successo anche a noi con Marino. Credo di poter parlare anche a nome di altri: stiamo cercando di non starcene con le mani in mano, anche senza Marino, e di sopperire per quanto è possibile al minore appeal che suscitiamo nei giornali rispetto all’irresistibile Uolter.
“Se Franceschini e Marino rappresentavano … progetti alternativi, dove sono ora quei progetti”.
La premessa e’ sbagliata, ne’ Franceschini, ne’ Marino rappresentavano progetti.
La mozione Franceschini si riduceva a: “visto che il bipolarismo c’e’, ed e’ bello, bisogna scegliere un candidato premier che piaccia a tutti”, la mozione Marino aggiungeva: “si, ma che sia giovane ed anticlericale”.
Che è quello che ho detto io, no?
Più o meno. Ma, se la domanda non era del tutto retorica, ci tenevo a rispondere che, malgrado tutto, siamo ancora vivi.
uòlter divide come al solito. la sua è una maniera per avere più poltrone, altro che idee. queste diatribe del pd. hanno stancato. e intanto in svezia entra in parlamento la destra filonazista. basta leggere mankel per capire di che si tratta. certo per noi noi non è una notizia, la destra xenofoba e razzista l’abbiamo al governo
Ma Marino e Franceschini non avevano partecipato alla spartizione del potere, dunque non avevano fedelissimi sparsi in giro.
Veltroni invece Si’, D’Alema invece Si, etc etc etc.
Il potere si costruisce cosi’, poi dopo ci copri il potere con le idee. Se sei una brava persona, ci metti idee buone. Cosi’ salgono Micchiche’ e Fini, per esempio, ed e’ per questo che uno come Civati resta nel suo angolino per sempre, pronto a scattare ma non scatta mai.
in realtà mi sembra che ci siano tante cose di cui tu non hai idea. mi ricordo di una persona così lucida e coerente che dopo aver detto per mesi di sostenere marino ci dice allegramente: “io domenica marino ma con la ‘m’ minuscola!”
E chi era?
uno che adesso è innamorato perso di matteo renzi perchè va di moda
insomma, uno che pensa che la proprio opinione sia sempre interessante
Vabbè, giochini, nogniafo’.
Ci meravigliamo che arrivino in 70 al fischio di Veltroni