Che quasi niente di quello che viene pubblicato su Dagospia sia lì per caso, ma con intenzioni e mandati delle più varie provenienze, è palese a chiunque sia un po’ sveglio o avvezzo al mondo dell’informazione e della politica italiana. Oggi su Repubblica Giuseppe D’Avanzo sostiene (virgolettando ignoti) che ci siano intenzioni e provenienze più robuste di altre.
«Dagospia, sostenuto dai finanziamenti di Eni ed Enel, è governato nelle informazioni più sensibili da Luigi Bisignani, il piduista, l’uomo delle nomine delicate, braccio destro operativo di Gianni Letta dal suo ufficio di piazza Mignanelli»
La cosa meravigliosa – oltre al fatto che D’Avanzo l’ho sempre letto su Dagospia: e a questo punto mi viene da pensare… – è che faccia proprie le scoperte della Perina, peraltro linkate qui a fianco: davvero ci sono dei giornalisti italiani nel paradiso fiscale? Davvero l’informazione televisiva vuole intervistare Gaucci?
Ma come pensano si facciano le inchieste, questi giornalisti? E gli intervistati sono soliti sceglierli aprendo a caso l’elenco telefonico, indipendentemente dagli argomenti di attualità?
Dagospia è l’agenzia stampa della Uallera d’Oro. Si capisce chiaramente dal DESAIN.